il caso
De Luca: respinto il ricorso di Giarrusso contro “Sud chiama Nord”
Provvedimento del Tribunale di Messina. Il politico messinese in una nota: "Dimostrata la pretestuosità della sua azione contro di noi"
Con provvedimento depositato in data 5 gennaio 2023, il Tribunale di Messina ha rigettato integralmente il ricorso proposto dall’on. le Dino Giarrusso, dichiarandolo totalmente infondato.
Nel mese di agosto 2022, dopo il suo allontanamento dal movimento politico, Dino Giarrusso aveva tentato di presentare alle elezioni nazionali un simbolo artefatto e poi, dopo essere stato costretto dalla Commissione Ministeriale a ritirare il detto simbolo, aveva proposto un ricorso cautelare d’urgenza innanzi il Tribunale di Messina con il quale aveva chiesto all’Autorità Giudiziaria di tutelare il nome “Giarrusso” e il simbolo del movimento «SUD CHIAMA NORD» accusando l’on. Cateno De Luca di avere fatto un uso scorretto di entrambi in occasione della presentazione delle liste per la partecipazione alle elezioni nazionali e regionali dello scorso 25 settembre 2022.
L’on.le Cateno De Luca – assistito dall’avv. Dafne Musolino – si è costituito contro tali domande, contestandole una ad una e dimostrandone l’assoluta infondatezza sia in fatto che in diritto. In special modo la difesa dell’on. De Luca si è concentrata sulla legittimità della procedura con la quale il Movimento Sud Chiama Nord aveva presentato le liste per le elezioni nazionali e regionali, eccependo espressamente l’assoluta carenza di legittimazione attiva dello stesso Giarrusso a promuovere il giudizio.
Anche la domanda proposta dall’on. Giarrusso con la quale lo stesso contestava la affissione dei manifesti elettorali, è stata rigettata dal Tribunale avendo la difesa dell’on. le De Luca dimostrato che la campagna pubblicitaria era stata commissionata prima della fuoriuscita di Giarrusso dal Movimento ed era già giunta a conclusione prima della discussione del ricorso.
Il Tribunale ha inoltre respinto le richieste dell’on.le Giarrusso, che pretendeva di rivendicare una proprietà sul simbolo “SUD CHIAMA NORD”, riconoscendo che il simbolo del Movimento è stato depositato contestualmente alla sottoscrizione dello Statuto e dell’Atto Costitutivo del Movimento e registrato presso l’Agenzia delle Entrate, mentre la registrazione del marchio «SUD CHIAMA NORD», eseguita da Giarrusso in data successiva rispetto alla scissione con il movimento politico, dimostrava “con ancora maggiore forza l’allontanamento del Giarrusso dai valori sociali e dalla compagine organizzata, che non trovavano espressione e rappresentanza nei suoi atti unilaterali”.
Il Tribunale di Messina ha dunque dichiarato l’infondatezza di tutte le domande proposte da Giarrusso, aggiungendo inoltre che le predette domande sarebbero state rigettate anche se fossero state proposte contro il Movimento Sud Chiama Nord nella persona del suo legale rappresentante Presidente on.le Ismaele La Vardera e non – come erroneamente ha fatto Giarrusso – contro l’on.le De Luca, in tal modo evidenziando la pretestuosità delle predette domande e condannando anche l’on.le Giarrusso al pagamento delle spese di lite.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA