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Epifania: Regata Befane ritorna ad animare tradizione Venezia

Sul Canale Grande di nuovo le 'mascarete' dopo due anni stop

Di Redazione |

VENEZIA, 06 GEN – Venezia, a modo suo ha celebrato l’Epifania, con la 43/a edizione della regata delle Befane riproposta dopo due anni di assenza a causa delle restrizioni per il Covid. Così, mentre in tutto il Veneto nella notte dell’Epifania si sono riaccesi i falò (quello di Arcade, nel trevigiano, è sempre il più imponente) e si sono bruciate ‘le vecie’, nella città lagunare si sono abbandonate le tradizionali scope con cui vengono raffigurate le più amate vecchiette per impugnare il remo sfidandosi in una singolare regata lungo il Canal Grande, tra San Toma’ al Ponte di Rialto dal quale pendeva la ”calza caena”: una enorme calza della befana piena di caramelle e dolciumi poi distribuiti insieme a galani e vin. Nella capitale della Serenissima non c’è Epifania senza la tradizionale regata, una gara che porta sui remi, in competizione, i vecchi campioni della voga alla veneta che, anzichè correre su barche da uomini, usano le ”mascarete”, ovvero le più leggere imbarcazioni utilizzate dalle donne. Per farlo, in onore delle ricorrenza, i regatanti vengono vestiti da ”marantega”, così come in dialetto veneziano viene chiamata la Befana. Ed oggi la Regata, organizzata dalla Reale Società Canottieri Bucintoro che fece nascere nel 1979 dall’estro di Nino Bianchetto ed Enzo Rinaldo, l’iniziativa ha visto protagoniste cinque “Befane”, a bordo di altrettante mascarete colorate. La tradizione si è rinnovata anche nell’ordine di arrivo delle befane, con il campione in carica Riccardo Romanelli che ha tagliato per primo il traguardo. A contendergli il titolo di Befana sono stati Andrea Ciccarello, al secondo posto, seguito da Federico Bianchini, Sandro Inchiostro e Luca Simeone. Come di consueto, la Regata è stata anticipata, stamane, dal corteo acqueo delle imbarcazioni societarie che dai Magazzini del Sale hanno accompagnato le cinque befane finaliste sul campo di regata trasportando la calza gigante, simbolo giocoso dell’evento. Poi il via sul percorso di gara fino all’arrivo sotto la volta del ponte. Palmiro Fongher, vincitore di dodici edizioni della Regata Storica e vero e proprio monumento della voga a Venezia, è stato il giudice di gara.

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