Giustizia
Corona in Tribunale contro la chiusura del profilo Instragram
Legale, "si cerca accordo". Poi un secondo "appuntamento" penale
"E' in corso un tentativo di conciliazione". Lo ha spiegato l'avvocato Ivano Chiesa con a fianco Fabrizio Corona, che stamani si è presentato in Tribunale a Milano per l'udienza civile sul suo ricorso d'urgenza contro Meta Ltd e Facebook Italia srl per ottenere "la riattivazione del proprio profilo Instagram disabilitato senza preavviso e senza una motivazione espressa". Il suo profilo "da 1,2 milioni di follower è ancora chiuso", ha detto Chiesa, "e non ci hanno spiegato perché l'hanno disattivato". Il giudice della prima sezione civile Serena Nicotra ha rinviato il procedimento perché, come riferito dal legale dell'ex agente fotografico, "si sta cercando un accordo". Per l'avvocato "vale il principio costituzionale della totale libertà di espressione, libertà che non può essere soggetta a censure". L'ex 're dei paparazzi' aveva oggi anche un secondo appuntamento in Tribunale, perché è ripreso il processo che lo vede accusato, stavolta, per danneggiamento, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e pure per un tentativo di evasione. Fatti che risalgono al marzo 2021, quando il giudice di Sorveglianza aveva deciso che l'ex 'fotografo dei vip' doveva rientrare in carcere (provvedimento poi bocciato da altri giudici) e lui aveva protestato ferendosi alle braccia, urlando contro la polizia e spaccando un vetro dell'ambulanza arrivata a prenderlo sotto casa. Due agenti sono parti civili e vengono ascoltati come testimoni oggi davanti alla decima penale in un'udienza in cui saranno mostrati, come chiesto dalla difesa, anche dei video su quanto accaduto. "In questo processo non siamo assolutamente tranquilli", ha detto Corona, non nuovo a battibecchi in aula nei suoi processi, e il giudice lo ha invitato a parlare solo quando previsto in udienza. "Andassero a prendere gli altri criminali", aveva già detto fuori dall'aula a settembre.