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Ars, via libera alla “manovrina” da 450 milioni: soldi ai Comuni per pagare le bollette
Con 30 voti favorevoli passano le variazioni di bilancio. Tensione in aula con De Luca
Con 30 voti a favore, 21 voti contrari e sei astenuti l’Ars ha approvato il ddl di variazioni di bilancio: una «manovrina» che ammonta a circa 420 milioni di euro. Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno alla fine dei lavori ha detto: «Ringrazio il governo, i componenti della commissione bilancio e tutti i collegi parlamentari sia di maggioranza che di opposizione, per avere avuto un atteggiamento di responsabilità e di sintesi».
«La manovra finanziaria del governo Schifani appena approvata contiene norme che rispondono ad esigenze reali ed emergenziali. Siamo soddisfatti per il contributo assegnato ai Comuni ed alle ex Province, 52 milioni che serviranno a stemperare l’aumento spropositato delle bollette energetiche. Va dato atto al governo di avere ottemperato alla sentenza della Corte costituzionale che ci ha imposto un accantonamento di 250 milioni di euro per le spese sanitarie» ha spiegato Pippo Laccoto, vice capogruppo della Lega. «Voglio comunque sottolineare che tali risorse devono essere destinate all’aumento dei livelli essenziali di assistenza, avendo attenzione anche alla riduzione dei tempi per le liste di attesa. – aggiunge – Chiedo, infine, al governo regionale di intervenire presso il governo nazionale al fine di modificare il regime di salvaguardia per i Comuni, poiché il costo energetico è diventata una scure che rischia di far andare in dissesto centinaia di enti locali siciliani, con costi esponenziali che raggiungono il 1000 per cento».
Critico Cateno De Luca: «Sebbene la nostra richiesta di sospensiva non sia stata accolta siamo almeno riusciti a tirare fuori dal provvedimento in discussione in aula due norme che nulla avevano a che fare con la variazione di bilancio. Si è tentato, un colpo basso a spese dei siciliani provando a far passare materie estranee alle variazioni contenute nell’articolo 4 come la norma relativa ai criteri di nomina e ai compensi dei commissari nei comuni con popolazione superiore a 30 mila abitanti e i criteri di nomina dei revisori dei conti. – spiega – Per quanto riguarda i commissari era chiaro il tentativo di voler procedere ad un ulteriore lottizzazione a carico dei comuni siciliani per tromboni e trombati della politica che sarebbero stati nominati commissari di comuni come Catania messi in ginocchio da illustri rappresentanti della banda bassotti politica». «Sui revisori dei conti eravamo invece di fronte ad una norma fortemente contestata anche dalla conferenza degli ordini commercialisti e degli esperti contabili della Sicilia. – prosegue – Abbiamo chiesto al Governo di fare chiarezza e rispondere nel merito. L'intervento dell’assessore all’Economia, Marco Falcone, che ha accettato di stralciare dal provvedimento le norme che avevamo messo in discussione ci ha spinti a ritirare alcuni emendamenti». «Resta però- conclude Cateno De Luca – un documento inquinato da alcune norme ad personam che confermano la evidente continuità del governo Schifani rispetto al governo Musumeci. Ancora una volta abbiamo dimostrato senso di responsabilità nei confronti dei comuni siciliani avendo sostenuto già in commissione bilancio il raddoppio delle risorse per fronteggiare il caro bollette anche se il governo Schifani, in evidente imbarazzo, non ha accolto i nostri emendamenti per far fronte all’aumento dei costi per trasporto e smaltimento dei rifiuti che sono triplicati grazie alle omissioni e alle scelleratezze del governo Musumeci».
«Abbiamo votato contro questa manovra perché la Sicilia ha bisogno di altro, di interventi concreti, forti e mirati e non di testi di legge 'paraventò che nascondono, dietro quelle di natura finanziaria, norme che nulla hanno a che vedere con la materia in esame». Lo ha detto il presidente del gruppo parlamentare Pd Pd all’Ars Michele Catanzaro intervenendo a sala d’Ercole nel corso dell’esame delle disegno di legge di variazione di bilancio. "Ci siamo battuti per fare togliere da testo norme del tutto inappropriate – continua il capogruppo PD – sostenendo invece provvedimenti importanti come il sostegno finanziario ai Comuni. Ritengo sia necessario chiedere al governo grande attenzione riguardo ai ristori da dare ai Comuni colpiti dall’alluvione perché da troppo tempo per gli eventi calamitosi degli scorsi anni abbiamo assistito ad annunci di risorse mai arrivate ne alle famiglie ne alle imprese danneggiate». «Oggi dai banchi del governo arriva la promessa di 20 milioni di euro, – prosegue Catanzaro – attendiamo gli atti amministrativi conseguenti a garantire la destinazione delle risorse. Cosi come attendiamo il governo alla prova dei fatti, perché non vorremmo che la prossima manovra regionale si rivelasse ennesimo castello di sabbia». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA