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**Ischia: maltrattamenti a minori, accusate 4 suore di un istituto religioso, una arrestata**

Di Redazione |

Roma, 16 nov. Schiaffi e tirate di capelli anche a bambini di 4 anni, ospiti di un istituto religioso ad Ischia. I carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura locale, nei confronti di 4 consorelle gravemente indiziate, in concorso tra loro, di maltrattamenti nei confronti di minori, lesioni personali aggravate e violenza privata aggravata.

Il provvedimento trae origine da indagini scattate a seguito di una segnalazione di maltrattamenti in danno di minori all’interno dell’Istituto religioso Santa Maria della Provvidenza, che si trova a Casamicciola Terme, nel quale sono ospitati minori in attesa di affidamento, adozione o in affido dopo provvedimenti giudiziari, nonché minori ospiti esterni, a seguito di corrispettivo pagato privatamente dai genitori.

I carabinieri hanno avuto modo di visionare un filmato, girato da una minorenne ospite della struttura, nel quale viene ripresa una consorella che, all’interno del refettorio, la si vede schiaffeggiare e tirare più volte con forza i capelli a un bambino di 4 anni, disperato, alla presenza di altri minori che la invitavano a fermarsi. Come se non le bastasse, la consorella ha colpito con uno schiaffo anche il fratello di 8 anni intervenuto per difenderlo, cagionandogli la fuoriuscita di sangue dal naso.

Le attività investigative a riscontro, effettuate mediante attività tecniche ed escussioni di minori in modalità protetta, hanno consentito di identificare le autrici dei reati nella madre superiora dell’istituto ed altre tre consorelle in servizio presso la struttura dove assolvono le mansioni di addette mensa e al doposcuola. Sono stati ricostruiti episodi di sofferenze fisiche nei confronti dei minori ospiti consistite in atti di violenza quali tirate di capelli, schiaffi alla nuca, calci, ciabatte sulle mani, intimando loro in silenzio e privandoli dei telefoni cellulari al fine di impedire riprese foto e video, con le aggravanti di abusare della condizione di inferiorità fisica e psichica determinata dall’età delle vittime nonché di commettere i reati all’interno di istituto di educazione e formazione.

Tali elementi hanno portato il giudice a ritenere tutte le indagate concorrenti nel reato di maltrattamenti e ad emettere nei confronti della consorella ripresa nel filmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere presso la Casa Circondariale femminile, e nei confronti delle altre 3 indagate la misura del divieto di dimora nel territorio della Regione Campania.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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