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Cancro dell’endometrio: la nuova terapia cheaspettavamo da oltre 20 anni
Gianni Amunni, Coordinatore Rete Oncologica Regione Toscana: “Ora si apre una nuova prospettiva che richiede l’aggiornamento dei Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA), la selezione di casi eleggibili, l’individuazione di percorsi tempestivi e appropriati”.
La tappa TOSCANA, MARCHE, UMBRIA ha regalato spunti davvero interessanti.
Così Gianni Amunni, Coordinatore Rete Oncologica Regione Toscana: “Da oltre 20 anni non si verificava la disponibilità di una nuova terapia in grado di incidere sulla prognosi di un tumore che, pur considerato non particolarmente aggressivo, aveva una quota di recidive difficili da trattare. Ora si apre una nuova prospettiva che richiede aggiornamento dei Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA), selezione di casi eleggibili, individuazione di percorsi tempestivi e appropriati”.
“Questo tumore conta circa 400mila nuovi casi all’anno in tutto il mondo”, continua Michele Maio, Direttore del Dipartimento Oncologico e del Centro di Immunoncologia dell’Azienda Ospedaliero-universitaria Senese. “In Italia si contano circa 10mila casi ogni anno, con oltre 2mila decessi. Si tratta quindi di un tumore con rilevanza anche in termini numerici che rischia di aumentare ulteriormente nei prossimi anni. L’immunoterapia nel cancro è una strategia promettente. I dati concreti si hanno da circa 10 anni. Non tutti i pazienti, però, rispondono all’immunoterapia. Non sappiamo il motivo, ma sappiamo che è possibile identificare pazienti più sensibili verso questo tumore. Mentre con la chemioterapia la risposta è dura da mantenere nel tempo, con l’immunoterapia questo è possibile e diversi studi dimostrano che i pazienti vivono meglio. Dalla conferma dei dati che abbiamo fino ad ora è verosimile che tra 5 o 6 anni potremo parlare di terapia che ci permetterà di evitare la chirurgia”.
Risultati assolutamente incoraggianti, come conferma Rossana Berardi, Presidente Associazione Women for Oncology Italy, Professore Ordinario di Oncologia Università Politecnica delle Marche e Direttore della Clinica Oncologica AOU Ospedali Riuniti di Ancona, che plaudeall’introduzione di questi farmaci innovativi. Con un ma. “É importante rendere rapido, efficace ed equo l’accesso ai farmaci innovativi che hanno documentato dati di attività ed efficacia per i nostri pazienti oncologici e altrettanto fondamentale è rendere omogeneo l’accesso alla profilazione biomolecolare sul panorama nazionale”.
Ufficio stampa Motore Sanità
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