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Migranti, sindaco di Pozzallo: «Pugno di ferro ribadito da Salvini mi spaventa»

 Il timore di Roberto Ammatuna è che si ritorni di nuovo alle "navi bloccate in rada per giorni, con elicotteri e ambulanze a fare la spola per evacuare in emergenza i casi medici più urgenti"

Di Redazione |

"Il mio timore è che si ritorni a un passato che speravo ormai archiviato. A una condizione di caos e disordine nella gestione del fenomeno migratorio". Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo, da sempre in prima linea sul fronte dell’accoglienza, non nasconde la propria "grandissima preoccupazione" di fronte alle prime dichiarazioni del neo vice premier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Il leader della Lega, che oggi ha incontrato il comandante generale della Guardia costiera, ammiraglio Nicola Carlon, è tornato a ribadire il "pugno di ferro" contro gli sbarchi illegali. Nel mirino ancora una volta le ong. "Torneremo a far rispettare leggi e confini", ha detto durante la registrazione della puntata di Porta a porta che andrà in onda questa sera. 

"Questo tipo di dichiarazioni non possono che determinare in un sindaco di una città di frontiera grandissime preoccupazioni – dice all’Adnkronos -. Come se tutti questi anni fossero passati invano". Il timore di Ammatuna è che si ritorni di nuovo alle "navi bloccate in rada per giorni, con elicotteri e ambulanze a fare la spola per evacuare in emergenza i casi medici più urgenti", agli "ordini improvvisi di sbarco in un clima di assoluto disordine", ai "presunti accordi internazionali per la ricollocazione con i migranti per settimane bloccati negli hotspot e il rischio di disordini nel territorio. Speravo – ammette il primo cittadino – che, finita la campagna elettorale, non si parlasse più in questi termini e ci fosse, al contrario, un approccio diverso a un fenomeno che chiama in causa l'Italia e l’Europa, ma che richiede un’assunzione di responsabilità collettiva".   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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