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Del ficodindia non si butta via niente: così dalla buccia si ricavano altri bioprodotti

Divulgati i dati sui processi estrattivi di medio periodo tra innovazioni e bioprodotti nell’ambito dell’Economia circolare

Di Redazione |

«Per accrescere il reddito di impresa gli agricoltori confidano nella nostra attività di trasferimento e di prodotto sul territorio, con un Sistema Estrattivo Freesolvet, del tutto green, quindi Sostenibile. Se fino a ieri si chiedeva solo Sostenibilità Ambientale, oggi non si può prescindere anche dalla Sostenibilità Economica. EBioScart nell’ambito di un’Economia Circolare comprende tutto ciò, e dimostra come dal frutto di ficodindia non si butta via nulla e si è in grado di restituire alla terra ciò che dalla terra è stato sottratto, ricavandone un profitto aggiuntivo». Con queste parole Carmelo Danzì, Innovation Broker del progetto EBioScart, volto alla valorizzazione degli scarti dell’Opuntia Ficus Indica, ha introdotto le due giornate di divulgazione scientifico-economica che si sono svolte a Santa Margherita del Belìce (AG) e Roccapalumba (PA). EBioScart rientra nella sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014-2020 e ha come soggetto Capofila il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, rappresentato dalla responsabile del progetto, dott.ssa Nicoletta Paparone.

Nel corso dei convegni patrocinati dai rispettivi Comuni e dagli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali delle Provincie di Agrigento e di Palermo, è stato affrontato il tema “Valorizzazione degli scarti di ficodindia:consuntivo di medio periodo su innovazioni, bioprodotti e nuove opportunità di mercato”.

In entrambe le località sono intervenuti i docenti del Di3A dell’Università di Catania, partner di progetto, che hanno documentato come dai frutti non idonei alla vendita, applicando i processi estrattivi sostenibili, dalle bucce si ottengono pectine (con rese fino al 10.56%), betanine (contenuto medio di 7.38 mg/kg), e soprattutto indicaxantine (da un minimo di 3.66 mg/kg ad un massimo di 8.21 mg/kg), che non solo possono essere destinate all’Industria Agroalimentare, ma possono anche essere impiegate nell’Industria Nutraceutica e nella Cosmesi, rappresentando così nuove e più interessanti opportunità di mercato. Partner di progetto, che coinvolge anche il Sud Ovest etneo, sono anche OP La Deliziosa, Azienda agricola Mulino Fiaccati di Laura Bonanno, Azienda agricola Lucia Bonanno, Azienda agricola Giacomo Abruzzo, Ficurinia Srls, Promotergroup Spa.

«Dai frutti non idonei alla commercializzazione del fresco – ha dichiarato il Prof. Biagio Fallico del Di3A dell’Università di Catania – abbiamo ottenuto diverse frazioni, a partire dalla polpa e dal succo. Poi abbiamo valorizzato anche i semi, estraendo un olio molto prezioso; abbiamo estratto anche un concentrato di colorante, molto utile come colorante naturale ma anche come stabilizzante di altri succhi. Non ultimo, abbiamo utilizzato anche le bucce per un’ulteriore estrazione di composti, da cui si ricava, attraverso un impianto di biogas, anche un digestato, cioè concime naturale».

Sulle opportunità internazionali di mercato dei prodotti di scarto sono stati incentrati gli interventi del prof. Giuseppe Timpanaro a Roccapalumba e del dott. Arturo Urso a Santa Margherita del Belìce, che stanno lavorando principalmente sui dati che riguardano l’Import-Export, e hanno parlato di un crescente interesse globale per le diverse sostanze e bioprodotti che si possono estrarre dal frutto di ficodindia.

Le conclusioni sono state affidate al dott. Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana. «Il Progetto EbioScart – ha dichiarato Cartabellotta – è nato nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale, con cui l’Unione Europea ha investito sulla collaborazione tra aziende, imprese, Università, Industria di trasformazione. Il ficodindia è un frutto eccezionale ma anche una miniera di salute per tutte le molecole di interesse salutistico, soprattutto l’indicaxantina, che danno la possibilità anche al mondo della farmaceutica e nutraceutica di poter lavorare e investire su questo prodotto».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA