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Addio al maestro Domenico De Meo: Catania perde l’esegeta dell’opera belliniana

Musicologo, pianista, docente, il prof. De Meo aveva 94 anni. Notevole la sua produzione saggistica e scientifica

Di Redazione |

Lutto nel mondo della musica, che perde l'insigne studioso catanese Domenico De Meo, ritenuto tra i maggiori esegeti in ambito internazionale della produzione belliniana. Meriti sottolineati dai numerosi riconoscimenti ricevuti, tra cui il prestigioso “Bellini d’Oro” a lui attribuito nel 2008. Domenico De Meo si è spento ieri e lascia un imponente archivio di documenti, curato assieme alla giornalista Caterina Andò, sua devota compagna nella vita e nel lavoro. La camera ardente sarà allestita al Teatro Massimo Bellini domani, lunedì 17 ottobre, dalle 9,30 alle 20. Le esequie si svolgeranno il giorno martedì 18 alle ore 10 nel Duomo di Sant'Agata. Musicologo, pianista, didatta, ha svolto intensa attività filologica rivolta principalmente al repertorio protoromantico e romantico e, in particolare, all’analisi delle partiture autografe di Vincenzo Bellini, allo scopo di approfondirne i contenuti e metterne in luce gli aspetti ancora sconosciuti e problematici, sul piano esegetico e dell’interpretazione.

Il suo impegno artistico, scientifico e didattico era fondato su una solida formazione. Brillantemente diplomato in pianoforte al Conservatorio di musica "San Pietro a Majella" di Napoli, successivamente si era perfezionato sotto la guida di Paolo Denza. Nell’ambito della filologia belliniana ha condotto un attento studio che lo ha visto firmare importanti revisioni critiche, numerosi articoli su varie testate e riviste specializzate, nonché saggi per i programmi di sala di prestigiose istituzioni teatrali e musicali (Opera di Roma, Regio di Parma, Massimo Bellini di Catania, etc.). Di particolare rilievo anche gli ampi saggi dedicati a Rossini, Verdi, Massenet, Mozart, Beethoven, R. Strauss e J. Strauss. Risonanza internazionale ha avuto il lavoro filologico – consistente nella ricostruzione e revisione della partitura e del libretto – compiuto sulla seconda versione di Adelson e Salvini, dramma semiserio di Vincenzo Bellini, andato in scena al Teatro Massimo di Catania in prima mondiale assoluta il 23 settembre 1992 in occasione del IV Festival Belliniano, esecuzione registrata in cd dalla casa discografica Nuova Era. 

Per il teatro catanese ha curato altresì la revisione della partitura Omaggio a Bellini di Saverio Mercadante (I Festival Belliniano, ottobre 1989); l’inserimento dell’assolo delle trombe in Sonnambula (stagione lirica 1997-98); la strumentazione dell’Allegro della Sinfonia di Bianca e Fernando (concerto del 23 settembre 2008). Ha svolto cicli di conferenze illustrate da ampia collezione di diapositive e arricchite di esecuzioni di rare pagine del musicista catanese. Nel 1985 ha partecipato al documentario “Bellini, itinerario di un mito”, regia Massimo Polimeni, realizzato da Raitre in occasione del 150° anniversario dalla morte del Cigno. In qualità di critico musicale è stato conduttore e ospite di trasmissioni radiofoniche e televisive. Ha curato inoltre le note illustrative per l’incisione della prima esecuzione mondiale di alcuni brani inediti di Vincenzo Bellini: la sinfonia e gli abbozzi di Ernani, opera incompiuta, e del terzetto “Ombre pacifiche”, cd pubblicato dall’editore Bongiovanni di Bologna. Dal 1988 ha fatto parte del Comitato scientifico istituito dall’E.A.R. Teatro Massimo Bellini di Catania, in occasione delle Giornate Belliniane e dei successivi Festival Belliniani. Proprio per le Giornate Belliniane del 1988 ha curato la mostra di autografi e cimeli allestita nel foyer del “Bellini”, redigendo il relativo catalogo.

È stato membro della Commissione del premio “Bellini d’oro”. Ha partecipato come relatore a conferenze, tavole rotonde e convegni nazionali e internazionali, organizzati da importanti istituzioni: Convegno internazionale “Vincenzo Bellini: verso l'edizione critica”, Università e Accademia Chigiana di Siena 2000); Istituto Italiano di Cultura a Parigi (convegno promosso nel 2001 dal Comitato Fondazione Bellini Festival); Casa della Musica di Stoccolma (celebrazioni belliniane promosse dall’assessorato ai Beni culturali della Regione Siciliana); Catania, Teatro Massimo Bellini, Istituto musicale “V. Bellini”, Società Catanese Amici della Musica; Palermo, Amici del Teatro Massimo, Associazione Amici dell'Opera Lirica “Ester Mazzoleni”; Centro Studi Rinascimento Musicale di Firenze (V e XI convegno internazionale di musicologia di Poggio a Caiano); Circolo Bellini di Moltrasio, etc.  Su invito del “Luglio Musicale Trapanese” ha tenuto master class su “Norma”, “La sonnambula” e “Lucia di Lammermoor”. Nato a Catania nel 1928, nella prima parte della carriera Domenico De Meo ha operato per oltre tre lustri come maestro collaboratore al Teatro Massimo Bellini ed altre istituzioni. In qualità di pianista ha fondato l’Ensemble Etneo al fine di diffondere brani meno noti di illustri compositori. Il gruppo si è esibito per importanti associazioni concertistiche riportando unanimi consensi di pubblico e di critica. Impegnato anche nell’insegnamento, è stato docente di Teoria del ritmo ed estetica musicale all’Isef di Catania e di pianoforte nei corsi ad indirizzo musicale istituiti dal ministero della Pubblica istruzione nella scuola statale “G. Leopardi” di Catania, ricoprendo altresì l’incarico di direttore artistico delle stagioni concertistiche ivi programmate. Di prossima pubblicazione il suo volume che riunisce i numerosi saggi dedicati al Cigno etneo.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA