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Il Ponte sullo Stretto tra priorità di Schifani che assicura: «Stavolta si fa»

Situazione di stallo nell'isola per il ritardo delle operazioni di spoglio, ma il neo governatore è già proiettato sull'agenda da rispettare

Di Redazione |

I seggi del nuovo parlamento siciliano non sono stati ufficialmente ripartiti dal momento che fino a ieri sera mancavano all'appello ancora 48 sezioni, ma il neo presidente della Regione Renato Schifani, in queste ore impegnato a Roma per il trasloco, è anche proiettato al suo nuovo ruolo e quindi alla formazione del governo isolano e alle priorità in agenda. E tra queste per lui c'è anche il Ponte sullo Stretto di Messina.

«Il Ponte sullo Stretto stavolta si fa. Era cantierabile e stavano partendo i lavori, ma il contratto fu rescisso dal governo Monti. Con 700 milioni di penale richiesta. Il progetto c'è. E siamo tutti d’accordo», ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera. «Ho parlato anche con il presidente della Calabria, il mio amico Roberto Occhiuto», aggiunge. Per Berlusconi «è sempre stato il punto strategico per avvicinare la Sicilia al resto d’Italia». 

I soldi ci sono, sarà una «operazione coperta. In grande sintesi, l’esecutore dell’opera finanzia con capitali propri e recupera con le quote dei pedaggi. Progetto di finanza validato dalla Bocconi». Rispetto all’emergenza rifiuti nella Regione «le discariche traboccano. Occorre realizzare subito due grandi termovalorizzatori. Progetto avviato da Nello Musumeci. Da completare. Per trasformare i rifiuti in energia». Per quanto riguarda la pendenza giudiziaria di Schifani in corso a Caltanissetta nell’ambito del processo Montante «e una storia estremamente marginale – commenta -. Avevo chiesto il giudizio immediato per una presunta violazione di segreto istruttorio, tutta da provare. Il tribunale ha unificato le cause. Ne prendo atto. Ma sono sereno al cento per cento, altrimenti non avrei accettato questa sfida».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA