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Diagnosi Osteoporosi: workshop di SIOT su REMS

Di Redazione |

Tre seminari a Roma, Torino e Bari, organizzati dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia per spiegare le caratteristiche della nuova tecnologia diagnostica

Roma, 22 settembre 2022.L’Osteoporosi è una malattia subdola perché asintomatica e quindi di difficile diagnosi. In Italia colpisce una donna oltre i 50 anni su tre e un uomo oltre i 60 anni su otto, rappresentando un grave problema di salute pubblica, con costi sanitari e sociali elevati. Si stima che ogni anno al mondo, le fratture derivanti da Osteoporosi siano pari a 9 milioni.

Anche guardando a questi dati, l’azienda biomedica italiana Echolight, spin-off del CNR di Lecce, ha brevettato un sistema diagnostico innovativo. Si chiama REMS, acronimo di Radiofrequency Ecographic Multi Spectrometry, sistema già inserito nelle Linee Guida Ministeriali sulla Diagnosi, Stratificazione del Rischio e Continuità Assistenziale delle Fratture da Fragilità, dopo che l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha validato i risultati del lavoro svolto da otto società scientifiche con la SIOT capofila.

TRE WORKSHOP

Il primo si svolgerà il 7 ottobre a Roma presso il Policlinico Universitario Tor Vergata e sarà tenuto dal Prof. Umberto Tarantino; il secondo è in programma il 10 ottobre a Torino presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza, con il Prof. Alessandro Massè e l’ultimo si svolgerà il 4 novembre a Bari presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico con il Prof. Biagio Moretti.

Tutti i seminari avranno inizio alle 14 e si concluderanno alle 18 e vedranno l’intervento introduttivo del prof. Paolo Tranquilli Leali, presidente SIOT.

PRIMUM NON TACERE

I workshop sono inseriti nel progetto della SIOT “Primum non tacere” nato per migliorare il rapporto tra medici e pazienti, messo a dura prova durante il periodo della pandemia per la diffusione del Covid-19. “Nello spirito del progetto, la dimostrazione dell’esame con REMS non sarà effettuata su modelli o modelle come avviene generalmente, ma dagli stessi Ortopedici partecipanti sui propri colleghi”, sottolinea il presidente Tranquilli Leali.

COME FUNZIONA REMS

Si tratta del primo metodo al mondo che, attraverso una scansione ecografica basata su ultrasuoni, senza l’impiego di radiazioni ionizzanti, fornisce informazioni per valutare lo stato di salute dell’osso. La scansione ha per oggetto i siti anatomici assiali, come colonna e femore, rispetto ai quali viene misurata la densità minerale. In questo modo è possibile avere una carta d’identità dell’osso per i pazienti di tutte le età.

Poiché lo svolgimento dell’esame con REMS non comporta radiazioni, non è necessario avere la disponibilità di un ambiente protetto e questo permette di sottoporre a visita il paziente dovunque si trovi, a letto, nel caso sia immobilizzato, o presso il suo domicilio.

L’esame, inoltre, proprio perché non impiega radiazioni, può essere eseguito anche su pazienti pediatrici, sui fragili e sulle donne in gravidanza.

Lo scorso mese di giugno, da uno studio indipendente di Health Technology Assessment (HTA) effettuato dalla SDA Bocconi, è emerso che l’impiego di REMS rispetto alla tradizionale densitometria ossea “garantirebbe significativi risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale”. L’analisi dei costi ha riguardato sia quelli correnti per ciascuna prestazione diagnostica, sia quelli una tantum legati all’acquisto del device e alla formazione del personale sanitario.

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