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‘Al di qua del fiume’, Selmi racconta il sogno della famiglia Crespi

Di Redazione |

Palermo, 25 ago. Al tramonto dell’Ottocento, grazie all’ambizioso progetto della famiglia Crespi, sulle sponde del fiume Adda nasce il villaggio operaio di Crespi d’Adda oggi patrimonio mondiale dell’Unesco. La scrittrice Alessandra Selmi ne ricostruisce le vicende in un romanzo di ampio respiro, ‘Al di qua del fiume’ (Editrice Nord, 496 pagg., 19 euro), che racconta cinquant’anni di storia italiana. È solo un triangolo di terra delimitato dal fiume Adda, lo si può abbracciare con uno sguardo. Ma, nel 1877, agli occhi di Cristoforo Crespi rappresenta il futuro e l’occasione per la sua famiglia di lasciare un segno indelebile in questo mondo. Lui, figlio di un tengitt, di un tintore, lì farà sorgere un cotonificio all’avanguardia e, soprattutto, un villaggio per gli operai come mai si è visto in Italia, con la sua chiesa, la sua scuola, case accoglienti con giardino. Si giocherà tutto quello che ha, Cristoforo, per realizzare quel sogno. I soldi, la reputazione e anche il rapporto col fratello Benigno, ammaliato dalle sirene della nobiltà di Milano e dal prestigio di possedere un giornale.

Per Cristoforo, invece, ciò che conta è produrre qualcosa di concreto e cambiare in meglio la vita dei suoi operai. E la vita della giovane Emilia cambia il giorno in cui si trasferisce nel nuovo villaggio. Figlia di uno dei più fedeli operai dei Crespi, e con una madre tormentata da cupe premonizioni del futuro, Emilia è spettatrice della creazione di un mondo autosufficiente al di qua del fiume, e la sua esistenza, nel corso degli anni, si legherà ineluttabilmente a quella degli altri abitanti di Crespi d’Adda. Come la famiglia Malberti, l’anima nera del villaggio, o gli Agazzi, stirpe di proletari idealisti e ribelli. Con loro, Emilia vive i piccoli e grandi stravolgimenti di quel microcosmo e affronta le tempeste della Storia: i moti per il pane del 1898, la prima guerra mondiale, le sollevazioni operaie… Tuttavia il destino farà incrociare la sua strada anche con quella di Silvio Crespi, erede dell’azienda e della visione del padre Cristoforo. Nonostante l’abisso sociale che li divide, tra i due s’instaura un rapporto speciale che resisterà nel tempo, e sarà Emilia il sostegno di Silvio nel momento in cui i Crespi – forse diventati troppo ricchi, troppo orgogliosi, troppo arroganti – rischieranno di perdere tutto. Fino all’avvento del Fascismo, quando il villaggio Crespi, come il resto del mondo, non sarà più lo stesso.

Alessandra Selmi è titolare dell’agenzia letteraria Lorem Ipsum, dove si occupa di scouting e insegna Scrittura editoriale nell’ambito dei master dell’Università Cattolica di Milano.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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