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Usa, primarie Gop: sconfitta Liz Cheney, la repubblicana anti Trump

Di Redazione |

Washington, 17 ago. (Adnkronos/Dpa) – Liz Cheney, front runner della minoranza interna repubblicana avversaria di Donald Trump al Congresso, è stata sconfitta alle primarie Gop in Wyoming dall’avversaria sostenuta dall’ex presidente Usa, Harriet Hageman, fedelissima di Trump e convinta sostenitrice della tesi del complotto elettorale contro il Tycoon.

“Difendere la verità onora quanti hanno dato tutto”, ha dichiarato Cheney, figlia dell’ex vicepresidente, dopo che erano stati diffusi i risultati preliminari del voto. “Dobbiamo comportarci in maniera degna con gli uomini e le donne che indossano l’uniforme di questa nazione e in particolare, con quelli che hanno compiuto l’ultimo sacrificio”, ha affermato Cheney, citata dalla Cnn. “Nessun incarico su questa terra, nessun seggio alla Camera dei Rappresentanti è più importante dei principi che tutti abbiamo giurato di proteggere”, ha concluso.

Figlia dell’ex vice presidente Dick Cheney, Liz è stata uno degli astri nascenti del partito repubblicano fino a quando non si è messa alla guida della piccola fronda, 10 deputati, che hanno votato per il secondo impeachment di Donald Trump.

Una posizione che le è già costato l’incarico di numero 3 del partito. Eletta al terzo mandato, ed arrivata in poco tempo ai vertici del partito, Cheney, che ha 56 anni, fino a due anni fa non avrebbe mai immaginato di poter perdere il seggio in quello che viene considerato il feudo politico di famiglia.

La repubblicana però si sta mostrando indomita di fronte alla sconfitta, soprattutto perché l’essere diventata il volto del movimento, esiguo ma in un certo modo influente, anti-Trump conservatore le ha conquistato nuove alleanze, con molti che non escludono la possibilità di una sua candidatura di rottura alle primarie presidenziali del 2024. “Prenderò la decisione sul 2024 strada facendo”, ha risposto nelle scorse settimane ad una domanda diretta della Cnn.

La figlia del vice presidente di George W. Bush – che molti in quegli otto anni di mandato considerarono il vero timoniere dell’amministrazione repubblicana – comunque non nasconde di considerare una sua missione bloccare una nuova candidatura di Trump alla Casa Bianca. “Si tratta del pericolo che costituisce per il Paese e non può più essere neanche vicino al potere”, ha detto durante un comizio a giugno parlando di Trump.

Alcuni dei finanziatori repubblicani che si oppongono a Trump – tra i quali spicca il creatore di LinkedIn, Reid Hoffman – stanno già valutando effettivamente la possibilità di sostenere una candidatura di Cheney.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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