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Il centrodestra compatto su Schifani, Armao candidato di Azione-Iv

Tutti d’accordo sull’ex presidente del Senato che si dice «onorato e commosso»

Di Giuseppe Bianca |

Uniti nel nome di Renato Schifani. Il centrodestra siciliano converge sull’ex presidente del Senato dopo che Gianfranco Micciché ha dato ieri il via libera poco prima di mezzogiorno: «Renato Schifani sarà il candidato presidente del centrodestra unito alle Regionali siciliane. Abbiamo avuto questa mattina una riunione all’interno di Forza Italia, accettiamo volentieri la candidatura di Renato Schifani – ha detto il presidente dell’Ars e coordinatore del partito azzurro in Sicilia -. Anche la Lega ha accettato». 

Alla fine, ma soltanto alla fine, dunque, quello vissuto dal centrodestra è stato un incubo di cartone. Dietro la parola “rottura” per una notte è rimasto affiancato un bel punto interrogativo dopo che venerdì sera l’ultimo appello degli azzurri a mandare in campo lo stesso Micciché aveva lasciato spazi utili a tutti i cattivi pensieri possibili.  Invece, un po’ stropicciata e stirata in fretta, la proposta approvata da FdI e da tutta la coalizione è stata ratificata anche dal vicerè forzista palermitano. Maliziosamente, con una citazione da conclave chiuso con successo, il primo a rispondere è stato proprio Ignazio La Russa: «Habemus papam – ha dettato all’Italpress – il meloniano di ferro Schifani è una garanza di professionalità e serietà. Alla fine Schifani, proposto nella rosa dei nomi di Berlusconi, è stato accettato anche da Miccichè». 

Schifani dal canto suo alcuni minuti dopo ringrazia, passando dal rango di aspirante a quello di candidato promosso: «Sono onorato e commosso dalle parole di Gianfranco Miccichè che mi indica come candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione siciliana». Poi, naturalmente, «un profondo e sincero ringraziamento al presidente Berlusconi, al coordinatore nazionale Antonio Tajani e alla classe dirigente del mio partito che ha voluto questo mio impegno», per concludere con la gratitudine a «tutti gli alleati della coalizione per il sostegno e la fiducia dimostratami». A tirare un sospiro di sollievo sono in tanti, come l’ex ministro dell’Agricoltura Saverio Romano: «Il centrodestra trova la sintesi e lo fa con un ex presidente del Senato».

Con sfumature diverse di soddisfazione e di entusiasmo arrivano anche le parole di Marco Falcone, uno degli ortodossi di Forza Italia, che ha giocato la partita fuori dal perimetro di Gianfranco Micciché: «Schifani rappresenta una sintesi di alto profilo e di garanzia per Forza Italia e tutta la coalizione di centrodestra», mentre il leghista Luca Sammartino fa annotare: «Alla fine di questa partita, in cui non tutti hanno giocato con le stesse regole e il medesimo stile, conta il risultato finale: la vittoria del centrodestra unito alle regionali col presidente Renato Schifani figura prestigiosa di sintesi e di garanzia». Di Schifani quale «figura istituzionale di alto prestigio che garantirà alla Sicilia una guida forte e sicura» parla anche l’Mpa. 

Piovono abbondanti gli elogi romani da parte di Maurizio Gasparri, Licia Ronzulli, Giorgio Mulè e Lorenzo Cesa. Arrivata a un passo dalla “nomination” Stefania Prestigiacomo non fa mancare il suo augurio «Sono sicura che Renato Schifani saprà rappresentare al meglio il centrodestra in questa campagna elettorale regionale che sarà breve e intensissima», mentre sollevato dopo le perplessità per lo stallo che si era creato appare Totò Cuffaro. 

In serata arriva anche il plauso di FdI, con i coordinatori regionali Giampiero Cannella e Salvo Pogliese che però rimarcano:  «La scelta dell’ex presidente del Senato è stata possibile solo grazie al senso di responsabilità di FdI e allo spessore umano e politico dimostrato da Nello Musumeci che ha signorilmente favorito una sintesi su di un nome diverso dal suo». Parole che fanno il paio con quelle di Db, il movimento di Musumeci, attraverso la fedelissima Giusi Savarino: «La candidatura del presidente Schifani è autorevole e condivisa; con lui abbiamo un solido rapporto di stima e di amicizia. Un grazie sentito a Giorgia Meloni e a Ignazio La Russa per avere sostenuto con lealtà il diritto alla ricandidatura del presidente uscente. Un grazie a Nello Musumeci che, nonostante le tante pressioni, ha sin dall’inizio anteposto l’unità del centrodestra alle sue legittime aspirazioni di governo». 

Chi si smarca dal coro è invece  il vicepresidente della Regione uscente, Gaetano Armao, che ieri ha ufficializzato la candidatura a Palazzo d’Orleans, arruolato dalle truppe del terzo polo e voluto fortemente da Carlo Calenda. Armao ha accettato la candidatura, lanciando la sua personale sfida rilanciando sui temi a lui più congeniali dell’insularità, dei meccanismi di compensazione del federalismo fiscale e della perequazione infrastrutturale: «Siamo molto grati a Gaetano di aver accettato la candidatura – si legge in una nota di Azione e Iv – La sua è una figura di alto profilo e rappresenta un’offerta di competenza e concretezza per i siciliani mentre sia il centrodestra e il centrosinistra sono alle prese con teatrini, divisioni e veti incrociati. La Sicilia e i suoi cittadini meritano molto di più». Parole di apprezzamento che arrivano anche da  Davide Faraone (Iv): «Armao  è la candidatura naturale del polo della serietà e della competenza».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA