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Elezioni: Borré, ‘Conte non può scegliere e blindare capilista, violerebbe statuto’

Di Redazione |

Roma 5 ago. “Conte non può scegliere e blindare i capilista, lo dice lo statuto”. E nel regolamento pubblicato mercoledì scorso sulle candidature M5S “di questa possibilità, eventualmente riservata al presidente, non c’è traccia. Ma, a prescindere dal regolamento, possono esercitarsi esclusivamente i poteri previsti dallo statuto. Non ha senso del resto indire una gara in cui il primo arrivato viene collocato al secondo posto in graduatoria. Tanto varrebbe allora eliminare definitivamente le primarie. Ma anche questa sarebbe una violazione statutaria”. Lo dice all’Adnkronos l’avvocato Lorenzo Borré, da sempre a capo delle battaglie legali contro i vertici del M5S, mentre sono ancora incerte le regole che il Movimento si darà nella selezione dei candidati, compresa la possibilità per l’ex premier di indicare i capilista, tra le ipotesi al momento più avvalorate.

Se così fosse, Conte “violerebbe lo statuto – avverte Borré – che gli consente esclusivamente di porre il veto su candidature ritenute incompatibili con i principi del Movimento. E, per uno di quei paradossi sempre più frequenti nella prassi pentastellata, la candidatura calata dall’alto sarebbe incompatibile con i principi del Movimento. Direi la quintessenza dell’incompatibilità con quei principi”.

La convinzione di Borré è “confortata dall’art. 3 del decreto n 149/2013”, il provvedimento che sancì l’abolizione del finanziamento pubblico diretto ai partiti, “che impone di indicare già nello statuto i metodi di scelta dei candidati, escludendo zone di riserva di tali metodi in favore di soggetti/cariche che lo statuto non prevede. Ed è del resto sulla scorta di tale principio che la Commissione di garanzia degli statuti, pur spaccata, approvò la richiesta di iscrizione del M5S al registro dei partiti politici”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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