La Uil denuncia
Troppi casi di tumore tra i vigili del fuoco di stanza a Lampedusa
Il segretario provinciale di categoria, Antonello Di Malta, scrive alle istituzioni: "Bisogna fare chiarezza e ristabilire la serenità tra il personale e i loro familiari. Crediamo che il tutto scaturisca dalla presenza del radar degli americani che da qualche tempo è stato, però, dismesso"
In una nota inviata tra gli altri al sottosegretario di Stato, Carlo Sibilia, al prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, il segretario provinciale della UilPa Vigili del fuoco di Agrigento, Antonello Di Malta, denuncia un aumento di casi tumorali tra i vigili del fuoco che operano nella più grande delle Pelagie.
“Infomato e sollecitato da vari colleghi e familiari di colleghi deceduti che prestano ed hanno prestato servizio presso il distaccamento Vigili del fuoco di Lampedusa – scrive Di Malta – non si può più tacere anche perché oltre ai casi di cancro si segnalano anche problemi cardiovascolari. E’ fondamentale sottolineare per novizia di informazione che dal 1986 al 1998 presso il sedime aeroportuale e, precisamente a circa 400 metri dalla attuale sede di servizio aeroportuale VVF di Lampedusa, era attivo un radar installato a seguito dell'attacco missilistico libico del 1986, il 1º novembre dello stesso anno la 134ª Squadriglia dell’Aeronautica Militare fu dotata del Sistema AN-FPS-8. Proprio in quel periodo in cui era operativo il radar sopracitato, si assisteva a un considerevole numero di eventi anomali quali ad esempio le interruzioni delle comunicazioni telefoniche, allo spegnimento della televisione posta al centralino, ed altre varie anomalie che venivano definite come interferenze elettromagnetiche. Proprio in quel periodo il personale accusava molto spesso forti emicranie ricorrendo frequentemente a elevati dosi di novalgina, oltre disturbi legati alla salute con sintomi che sono scomparsi all'atto stesso in cui il Radar è stato smantellato. Risultano alla segretarie del sindacato analoghi casi al personale di altri enti che operano e operavano all'interno del sedime e nelle strutture aeroportuali di Lampedusa. Per quanto sopra si chiede di voler mettere in atto delle verifiche di carattere medico amministrativo attraverso un’indagine epidemiologica che il caso richiede. Il tutto è fondamentale al fine di accertare eventuali correlazioni tra le patologie sofferte dal personale in servizio e in quiescenza, alla conclamata presenza del Radar”.