il caso
Priolo, Giorgetti gela tutti: «Non ci sono le condizioni per l’area di crisi»
Il ministro dello Sviluppo economico ha risposto alla Camera ad una interrogazione: «Ma sono vigile per rivalutare la questione»
«Il porto di Marghera svolge un ruolo nevralgico e attualmente è oggetto di un rilevante piano di investimento da parte di Eni da 500 milioni. Quanto al polo industriale di Priolo ha risentito delle sanzioni imposte alla Russia. Nel decreto Aiuti è prevista l’istituzione di un Tavolo, inutile dire che la questione è connessa a rilevanti a questioni di sicurezza nazionale».
Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, nel corso del question time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione sulle iniziative per adeguate politiche industriali a favore del settore della chimica, con particolare riferimento agli stabilimenti di Siracusa e Porto Marghera.
«In riferimento invece al Polo di Siracusa – ha proseguito Giorgetti – a seguito della richiesta dell’assessorato delle Attività produttive della Regione Siciliana circa il riconoscimento di area di crisi industriale complessa, è emersa l'importanza strategica ma in base alla vigente disciplina sul riconoscimento di area di crisi industriale complessa, finora non si sono verificate le condizione per detto riconoscimento. Vigilerò sull'evolversi della situazione».
La prospettiva, ha continuato, andrà valutata in aggiunta al possibile utilizzo di strumenti già pienamente attivi a sostegno di ricerca e sviluppo. Giorgetti ha quindi ricordato che nell’iter parlamentare del decreto aiuti è stata prevista l’istituzione di un tavolo di coordinamento tra Mise, Mite e Mef per individuare possibili soluzioni per favorire la continuità dell’azienda. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA