il caso
Uccise due rapinatori, ora la moglie chiede la grazia per Guido Gianni
Il gioielliere di Nicolosi reagì sparando. Raccolta di firme on line, con l'adesione anche di Susanna Ceccardi
«L'incredibile vicenda giudiziaria di Guido Gianni non può ritenersi conclusa con la sua ingiusta condanna. Chi ha a cuore il tema della sicurezza, per sé, per i propri cari, firmi la petizione lanciata dalla moglie Maria Angela Di Stefano».
Lo ha scritto Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, che ha sottoscritto la petizione su change.org in cui si chiede la grazia al presidente Mattarella per Guido Gianni, il gioielliere di Nicolosi (Catania) che il 18 febbraio 2008 subì una rapina nella propria gioielleria. Tre rapinatori assaltarono il negozio e aggredirono lui e la moglie. Gianni sparò e uccise due dei tre rapinatori.
L’inchiesta ha appurato che l’uomo sparò alle spalle dei banditi. Giovedì scorso il leader della Lega Matteo Salvini ha incontrato Gianni nel carcere Ucciardone di Palermo che stava visitando. «Ciò che capitò in quella gioielleria, può purtroppo capitare a chiunque. E la posizione mia, della Lega, è sempre stata chiarissima: il sistema giudiziario deve tutelare chi subisce un reato, oltretutto così grave, e non scambiare la vittima per il carnefice. E ci sono casi, come questo, che parlano da soli. Grazie alla legge voluta insistentemente da Matteo Salvini, nel 2019, i cittadini italiani hanno diritto a vedere riconosciuta la legittima difesa» dice Ceccardi.
«Il caso di Guido Gianni, che quando entrò nella gioielleria, vide la moglie picchiata dai rapinatori, armati di pistola, non è differente da quello di Graziano Stacchio, Giovanni Petrali, Daniele Ferretti, Fredy Pacini: tutti onesti lavoratori che hanno reagito mentre subivano una rapina, per legittima difesa. Ma, a differenza di loro, a Guido non è stato riconosciuto il diritto alla legittima difesa. In una sentenza come questa, che trasforma in criminale una persona che ha voluto e dovuto semplicemente difendersi, si riassume la cattiva giustizia italiana. Ma non mi voglio arrendere e farò tutto il possibile per sostenere la causa di Guido Gianni» conclude l'europarlamentare.
Proprio nei giorni scorsi la sentenza di condanna per Guido Gianni, 60 anni, è diventata definitiva e l'uomo è stato prelevato dalla sua abitazione a Gravina di Catania e trasferito in carcere. La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di primo e secondo grado rendendola esecutiva. Guido Gianni sconterà 13 anni per duplice omicidio volontario e tentato omicidio volontario. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA