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Catania, contagi fuori controllo: feste e autotest falsano numeri effettivi dei casi

L'epidemia è stabile ma come sostiene il prof. Bruno Cacopardo «c'è un grande “sommerso” di casi non notificati tra i vaccinati con le tre dosi»

Di Maria Elena Quaiotti |

Saranno le prossime settimane a dare un quadro veritiero dei contagi da Covid-19, perché tra le feste pasquali, il 25 aprile e il 1° maggio le rilevazioni risulteranno inevitabilmente falsate. E, come afferma il prof. Bruno Cacopardo, direttore Malattie infettive al Garibaldi Nesima di Catania, «anche se l'epidemia è stabile, purtroppo c'è un grande “sommerso” di casi non notificati tra i vaccinati con le tre dosi». 

Non da oggi, infatti, tante persone ricorrono agli autotest acquistati in farmacia, ad esempio, il cui esito non viene caricato sul sistema, o nell'incertezza non si sottopongono neanche al test, specie se, come avviene, chi si contagia, pur essendo vaccinato, non mostra i sintomi che ormai si conoscono: stanchezza, mal di testa, dolori ossei, muscolari e alle articolazioni, tosse, abbassamento di voce e, ancora, perdita del gusto. 

«È partito un messaggio clamorosamente sbagliato – ammonisce Antonino Rapisarda, direttore sanitario Asp – cioè che il Covid è finito. Non è così, tanto che la percentuale di contagi è superiore a quella dello stesso periodo dell'anno scorso. Non si tratta di provocare terrore, ma avere coscienza che il Covid c'è ancora e si diffonde con grande facilità. Ora sta cambiando e si sta abbassando l'età dei contagiati. I virus sono tutti così, se non possono colpire i vaccinati, che in caso di contagio ormai lo prendono come forma asintomatica o di influenza, cambiano bersaglio». L’aumento è lento ma costante se guardiamo i dati dal 14 aprile (quando si sono registrati 218mila casi) a ieri (226mila).

Le nostre basse percentuali di vaccinati tra i 5 e 11 anni, secondo l'ultimo report Dasoe (dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico della Regione), relativo alla settimana dall'11 al 17 aprile, lo certificano: in questa fascia di età in città i vaccinati con almeno una dose sono il 16,20%, il 13,47% con ciclo primario completato, percentuali che sul territorio provinciale diventano 14,97% con almeno una dose e 12,49% con ciclo primario. Restano 120.145 i non vaccinati senza neanche una dose tra gli over 12, che salgono a 183.709 se si considera la popolazione dai 5 anni di età.

Resta l'appello della comunità sanitaria a fare ricorso non solo alla vaccinazione (e da qualche giorno sono in arrivo i primi avvisi di procedimento sanzionatorio agli over 50, che hanno l'obbligo), ma anche e soprattutto alla terza dose, che in provincia è stata ricevuta dal 51,13% del target tra i 12 e 17 anni (media regionale 58,31%), che si alza al 68,40% tra i 18 e 59 anni (media regionale 71,36%) e all'83,41% tra gli over 60 (media regionale 85,06%). Diverso il discorso sulla quarta dose: secondo il report Dasoe dal 12 aprile in tutta l'Isola ne sono state somministrate solo 1.206, poco più di 400 nella nostra provincia. «E qui dovremo lavorare – prosegue Rapisarda – con una campagna ad hoc. Anche se, forse, la sensibilità sulla vaccinazione sta cambiando, soprattutto per quanto riguarda anziani e fragili. Dal servizio vaccinazioni domiciliari, diretto da Maricia Roccaro, ci informano di richieste da parte di anziani anche di prime dosi».  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA