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Andrea Morello: rigassificatori e navi gasiere porteranno altro inquinamento nel Mar Mediteranneo

Di Redazione |

(Treviso, 22 Aprile 2022) – Il Presidente Italiano di Sea Shepherd intervistato nel Podcast dell’Osservatorio ReputationUP ha ribadito l’importanza della tutela dei nostri mari

Treviso, 22 Aprile 2022 – Andrea Morello, originario di Crespano del Grappa (TV) ha rivelato alcuni scenari ecologicisconvolgenti in merito allo stato attuale delle acque che toccano la penisola italiana.

“Il Mar Mediterraneo” – spiega Andrea Morello – “è il mare più sovra sfruttato del globo. La Fao l’ha definito overfished. Se pensiamo che nel Mar Tirreno il 40% del pescato proviene dalla pesca di frodo, come solo in certi paesi africani accade perché sprovvisti di Guardia Costiera, ci rendiamo conto di quanto ingente e pericoloso sia questo fenomeno”.

Stando ai dati che il presidente italiano di Sea Shepherd ha riportato nel podcast, “circa 7 pesci su 10 pescati nel Mar Mediterraneo sarebbero a rischio estinzione”.

Riflettere e agire: la difesa dei mari è difesa del futuro

Ma perché sono così importanti i mari e gli oceani? Risponde Andrea Morello: “Di ogni tre respiri che l’essere umano compie, uno arriva dagli alberi, due arrivano dagli oceani. Pochi sanno che le acque del mare e degli oceani sono dei grandi produttori di ossigeno e per questo, l’attività di difesa dell’ecosistema marino significa prima di tutto spendersi per difendere il genere umano e le future generazioni”.

L’equilibrio ecosistemico che sussiste tra l’enorme distesa blu e la terraferma è ciò che porta le centinaia di volontari di Sea Shepherd a spingersi nel profondo dei mari per documentare e fermare fenomeni come la pesca di frodo, di concerto con la Guardia Costiera e le autorità giudiziarie di tutto il mondo, a tutela delle acque marine.

Alla domande diretta, se l’aumento del traffico marittimo dovuto all’arrivo di nuove navi gasiere per supplire alla mancanza del gas russo, o l’eventuale installazione dei rigassificatori al largo non solo della costa italiana, possano o meno aumentare il livello di inquinamento dei nostri mari, la risposta è stata chiara.

“Gli oceani tendono sempre a riequilibrarsi ma ogni essere vivente che vive in acqua possiede un metabolismo estremamente delicato e suscettibile ai cambiamenti esterni” – spiega Andrea Morello – “ma indubbiamente la movimentazione di altre navi crea dei problemi non solo di inquinamento dovuto al consumo di gasolio per lo spostamento ma può alterare le rotte migratorie dei grandi animali. Molte tartarughe marine vengono già maciullate dalle eliche delle navi”.

Per quanto riguarda le migrazioni marine, le rotte delle balene sarebbero a rischio: “Oggigiorno, i rotori delle navi e le rotte dei giganti marini si intersecano creando degli scompensi enormi per l’ecosistema acquatico”.

Servirebbero leggi per proteggere il mare: “Le Aree Marine Protette sono l’unica strada da percorrere. Aumentando il traffico marittimo nel Mediterraneo invece, rischiamo di alterare un equilibrio già fragile. Pensiamo ai capodogli che migrano dalla Liguria verso il Canale di Sicilia e contribuiscono a far fiorire il fitoplancton che c’è nel nostro mediterraneo, se questo processo si interrompesse, andremmo incontro ad una interruzione di quella catena ecosistemica che alla fine ci riporta a quelle due boccate di ossigeno di cui prima discutevamo”.

Un pirata che difende l’umanità. Questo è Andrea Morello, il trevigiano che solca i mari per difendere quelle specie animali che contribuiscono a rendere gli oceani un polmone blu per l’intera specie umana.

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