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Ecuador: 20 morti i morti della rivolta in carcere di Cuenca

Usate negli scontri armi da guerra

Di Redazione |

QUITO, 04 APR – Il ministro dell’Interno dell’Ecuador, Patricio Carillo, ha reso noto che il nuovo bilancio provvisorio della rivolta avvenuta ieri nel carcere di Turi della provincia di Cuenca è di 20 morti e dieci feriti. Lo riferisce il portale di notizie Primicias. In una conferenza stampa Carrillo ha negato che gli incidenti siano stati provocati dal sovraffollamento della prigione, avanzando invece l’ipotesi dell’esistenza di un gruppo dedito al narcotraffico, identificato come Los Lobos, che sta cercando di assumere il controllo di tutto il centro di reclusione a scapito di gruppi più piccoli. A poco a poco, ha ancora detto, le forze di sicurezza – 800 uomini fra agenti di polizia e soldati – stanno prendendo il controllo della prigione, per cui è possibile che nella zona di massima sicurezza in cui gli agenti stanno entrando, possano esservi altre vittime fatali degli scontri. A questo proposito Carrillo ha rivelato che grazie all’utilizzazione di droni, è stato possibile confermare che alcuni reclusi disponevano di armi da guerra di grosso calibro. Secondo il Servizio nazionale delle carceri (Snai), nel 2021 in diversi incidenti avvenuti in Ecuador sono morti almeno 331 detenuti.

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