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L’Ue apre a stoccaggi e acquisti di gas in comune

Di Redazione |

BRUXELLES – E’ quanto emerge dalla. L’Esecutivo Ue si propone per coordinare le operazioni di riempimento dei depositi, raccolta di ordini e forniture corrispondenti. Nel documento, l’Esecutivo Ue suggerisce di creare “una piattaforma europea congiunta per la contrattualizzazione della fornitura di gas basata su negoziati bilaterali con i principali produttori”. Lo propone la Commissione europea nella Comunicazione RePower EU. Include la diversificazione delle forniture di gas, con maggiori importazioni di Gnl e gasdotti da fornitori non russi, aumento dei volumi di produzione e importazioni di biometano e idrogeno rinnovabile, .E’ quanto si legge nella Comunicazione RePower EU, per rispondere alla crisi dell’energia. La Commissione europea presenterà una proposta legislativa che richiede che gli Stati membri Ue riempiano gli stoccaggi di gas “almeno al 90%” entro il 1 ottobre di ogni anno. Oggi la media è del 25-30%. La proposta arriverà in aprile, ma gli Stati sono invitati ad “agire subito anche se il processo legislativo è in corso”. Per raggiungere l’obiettivo la Commissione indica incentivi per fornitori e operatori di rete. Così “potremmo rimuovere gradualmente almeno 155 miliardi di metri cubi di consumo di gas fossile, equivalente al volume importato dalla Russia nel 2021”, spiega una nota della Commissione europea. “Quasi i due terzi di tale riduzione possono essere raggiunti entro un anno”, si legge. Tra le misure proposte, piani nazionali per identificare i progetti per accelerare transizione energetica, la definizione di nuovi impianti per le energie rinnovabili “di preminente interesse pubblico” per velocizzare i permessi e iniziative per le installazioni di pannelli fotovoltaici sui tetti e per sviluppare la filiera delle pompe di calore.La Commissione europea aprirà presto una consultazione con gli Stati membri Ue per come nella pandemia, per consentire sostegno alla liquidità delle imprese direttamente o indirettamente colpite dalla crisi e a quelle grandi consumatrici di energia. E’ una delle indicazioni della Comunicazione RePower EU, per rispondere alla crisi dell’energia.”Non c’è nessun progetto di eurobond” per le spese energetiche “a livello di Commissione, forse c’è a livello di qualche Stato membro”, ha puntualizzato il vice presidente esecutivo della rispondendo ad una domanda sull’ipotesi di mettere in campo lo strumento del debito comune per l’emergenza energetica.Se la riduzione di un grado nel termostato delle case è un appello? “Non è una richiesta ma è ‘ importante che i cittadini siano informati sul fatto che il loro Cambiando il nostro comportamento da cittadini possiamo in parte ridurre la dipendenza dal gas russo”, ha detto Timmermans rispondendo ad una domanda. hanno realizzato grazie ai prezzi molto alti di questi mesi. E’ l’indicazione della Commissione europea, contenuta nella Comunicazione RePower EU, che definisce le condizioni alle quali il prelievo fiscale può essere usato per ridurre l’onere delle bollette dell’elettricità sui consumatori.Secondo l’Agenzia internazionale dell’Energia, che aveva raccomandato all’Ue di adottare questa misura pochi giorni fa, il prelievo potrebbe consentire di recuperare fino a 200 miliardi di euro. Le tasse alle grandi utilities dovrebbero essere temporanee, non retroattive, tecnologicamente neutre, consentire ai produttori di coprire i propri costi e essere redistribuite in maniera non selettiva a tutti i consumatori finali.in questo settore, ha rsiposto Timmermans a chi chiedeva sul possibile aumento dell’uso del nucleare un conferenza stampa a Strasburgo. “E’ immaginabile che alcuni Stati membri possano decidere di non utilizzare il gas come combustibile di transizione ma di mantenere un po’ di più il nucleare o il carbone”. 

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