l'allarme
A Niscemi dove le antenne Usa del Muos funzionano a pieno regime
Gli impianti della Marina americana servono a controllare i droni che da Sigonella si levano in volo per le zone di guerra
La notizia dell’inizio della guerra in Ucraina avvenuto con l’invasione delle truppe russe ha determinato anche a Niscemi un clima di forte preoccupazione ed ansia. E ciò non soltanto per i timori derivanti dagli effetti devastanti del conflitto e dal pericolo della perdita di tante vite umane che ogni guerra può determinare, ma anche per la presenza nel territorio di Niscemi – a pochi chilometri in linea d’aria dall’abitato – della Base della Marina militare americana di contrada Ulmo che è ad uso esclusivo degli Usa e dove dal 2016 sono in funzione le tre contestatissime e gigantesche antenne Muos e dal 1994 pure quelle Nrtf.
Impianti militari della Marina militare Usa nel territorio niscemese che per il loro ruolo – unitamente a quelli della Base di Sigonella, dove continuano ad alzarsi in volo per vigilare dall’alto i movimenti delle truppe russe nel fronte ucraino i “Global Hawks", droni capaci di stare in volo anche oltre 24 ore – espongono il territorio etneo, quello di Niscemi e dell’isola intera, al rischio di essere colpiti proprio per la presenza di tali obiettivi strategici militari.
Timori e perplessità che nei giorni scorsi sono stati espressi anche dal Movimento No Muos nel momento in cui c’erano state le prime scintille della guerra fredda tra la Russia e la Nato per la vicenda ucraina e che insieme ad altre organizzazioni ed alla popolazione di Niscemi tanto si era battuto negli anni scorsi per bloccare l’installazione dei mega radar del Muos nella Base della Marina militare statunitense di contrada Ulmo.
Il Movimento No Muos aveva pertanto chiesto qualche settimana fa la piena smilitarizzazione dell’isola ed in generale il disarmo dei territori vocati alla pace. “La nostra isola – aveva scritto in una nota il Movimento No Muos – è una pedina importante nello scacchiere militare mondiale poiché proiettata, malgrado l’avversa volontà dei suoi abitanti, sempre più verso conflitti vicini e lontani”.
E a dire il vero, i timori e le ansie scaturiscono non soltanto per la presenza delle basi di Sigonella e della Marina militare americana di Ulmo dove sono funzionanti le antenne Muos, ma anche dal recente potenziamento delle strutture radaristiche della Marina militare a Favignana e a Porto Palo di Capo Passero che ha pure allarmato le popolazioni delle due località.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA