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L'INTERVISTA

Quirinale, Sgarbi: «Vi svelo chi sono i siciliani pronti a votare per Berlusconi»

«Ex M5S  e centristi della “corrente morituri”. Ma vogliono parlare con Silvio». E fa i nomi di Trizzino e Sodano

Di Mario Barresi |

Vittorio Sgarbi, qual è la temperatura del “quirinalometro” per Berlusconi?

«È in vantaggio e grazie a lui è avanti tutto il centrodestra. Ma ha deciso di frenare, di riflettere. Può decidere di rischiare, provando a essere eletto lui presidente della Repubblica. Ma il vantaggio gli consente pure di poter indicare uno, duo o tre nomi. Tutti più o meno vincenti».

Quali?

«Draghi, il più facile. Mattarella, il suo preferito. O Gianni Letta, che se non esce è il più rischioso».

A proposito di nomi: quali sono quelli segreti di Salvini e Meloni?

«La Meloni pensa a Draghi, Salvini secondo me ha in testa Pera, ma non so se gli riesce».

La sua generosità, nella ricerca dei voti al Cavaliere, è stata fraintesa. Ronzulli le ha fatto un cazziatone…

«Alla Ronzulli, affettuosamente, rispondo che io non sono “lo Sgarbi di turno”, ma un alleato fedele e attivo. Sono stato invitato da Berlusconi ad Arcore per chiedermi, lui in persona, e non la Ronzulli di turno, di aiutarlo. E io mi sono messo in moto».

È partita l’Operazione Scoiattolo…

«È partita una ricerca di consensi che ci sono, vanno solo cercati. E io, davanti alla stessa Ronzulli, ho detto a Berlusconi che doveva essere lui a fare le telefonate, non i portavoce o i capigruppo. E così, per qualche giorno, è stato. Con risultati ottimi».

Ovvero?

«Io ho raccolto, con Berlusconi in diretta, il consenso di almeno 15 parlamentari. Non so quanti ne abbiano portati gli altri, compresa la Ronzulli. E tanti altri, chiamati da me, hanno mostrato interesse e disponibilità. Ma quasi tutti volevano parlare con lui. La ricerca “per conto di” non funziona. E infatti ora la corsa s’è fermata».

I conti non tornano…

«Per raggiungerli bisogna ripartire di corsa, ed è già molto tardi, per fare le telefonate su cui si può immaginare di trovare quella quota 100 o giù di lì. Ogni minuto perso ci avvicina alla scadenza, venerdì o sabato, dell’ultimatum di Salvini, senza poter rispondere numeri alla mano. Non c’è tempo da perdere».

Ma Berlusconi sta  mollando.

«No, non ancora. Anche perché ci sono alcuni movimenti interessanti».

Ad esempio?

«Una fronda di grillini, una sessantina, che domani mattina (oggi per chi legge, ndr) si riunirà a Roma. Hanno una posizione che non corrisponde a quella del gruppo dirigente…»

Fino al punto di votare Berlusconi?

«Magari qualcuno sì, ma se nessuno glielo chiede… Io, nella scelta delle chiamate, mi sono basato sulla “corrente dei morituri”, quelli che sanno già di non tornare più in parlamento. Quasi tutti nel gruppo misto…».

E chi sono?

«Soprattutto ex grillini, ma anche centristi, gente fuori dal partito. Parlamentari che s’interrogano sul loro futuro».

Perdoni la curiosità “provinciale”: c’è qualche parlamentare siciliano fra quelli contattati da lei e Berlusconi?

«Adesso i nomi non me li ricordo… ma sì certo che ce ne sono. Il palermitano Trizzino, ora che ci penso. Gli avevo pure organizzato un incontro con Berlusconi. E poi un altro ex 5stelle… Come si chiama…? Ah, Sodano. Un giovane. L’ho chiamato io, ma anche lui voleva un contatto diretto con Berlusconi».

E fra i non ex M5S del Misto alla Camera? Bartolozzi, Cardinale, Lo Monte…

«Non ricordo di aver parlato con loro. Ma forse ci ha parlato direttamente Berlusconi. Mi sembrano nomi già conteggiati fra chi lo voterebbe».

Come finirà questa partita?

«Secondo me Berlusconi ha deciso di rallentare la corsa. Ci siamo fermati. Non è venuto a Roma, il vertice è saltato. E magari non verrà più. Ho la sensazione che voglia comunicare la decisione da remoto, per telefono. È sempre in vantaggio, per ogni scelta. Compresa quella di indicare un altro nome. Vincente».

Twitter: @MarioBarresi

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