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**Mattarella: la continuità con mandato predecessori per attuare Carta e irrobustire Repubblica** (3)
Ma anche il severo richiamo all’esercizio delle prerogative costituzionali, ricordando al presidente del Consiglio dell’epoca, Giulio Andreotti, “i poteri che la Costituzione conferisce al Capo dello Stato nella nomina dei ministri”, che rendono “il vaglio presidenziale non comprimibile”.
Rilievi avanzati “con le qualità che derivavano dalla sua lunga esperienza, e anche con la puntualità di uno studioso del diritto”, che trovano un seguito nella mancata nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia da parte di Mattarella e nella sua richiesta di garantire continuità in alcuni dicasteri chiave nel passaggio da un Esecutivo all’altro.
Ma “il vero problema del Capo dello Stato –sono parole di Giuseppe Saragat- è di garantire una atmosfera di serenità, di equilibrio politico, di democrazia, che permetta al Paese di andare avanti. Questo il compito di un Capo di Stato in una democrazia e in Paese libero”. Come non pensare alla necessità di un’“opera di lenta ricucitura del tessuto sociale”, messa in risalto da Giovanni Leone, tema “che tornerà frequentemente nella pedagogia dei Presidenti che si sono succeduti al Quirinale” e che trova sicuramente testimonianza nell’azione di Mattarella in questi due anni di pandemia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA