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Tim: Federmanager, governo deve delineare una strategia chiara per il futuro

Di Redazione |

Roma, 22 nov. (Labitalia) – “In un settore cruciale come le telecomunicazioni l’Italia non può permettersi di non avere una strategia industriale che guardi al futuro e salvaguardi gli interessi del Paese”. Lo dichiara il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, rispetto alle ultime vicende che riguardano il controllo del pacchetto azionario di Tim. Il 5G, la rete in fibra e le prospettive di sviluppo digitale, insieme alle risorse destinate dal Pnrr, per Federmanager “costituiscono assi fondamentali su quali sviluppare il futuro competitivo del Paese. Il governo, quindi, non può restare neutrale rispetto ad un’operazione di tale portata. Ci vorrà ancora tempo per conoscere i dettagli dell’operazione ma è fondamentale capire prima di tutto quali sono i reali programmi per escludere operazioni che possano compromettere il valore complessivo degli asset del gruppo”. “In questo quadro – puntualizza Cuzzilla – l’annuncio del possibile delisting del titolo Tim che è stata anticipata, peraltro in concomitanza con il recente downgrading operato dall’agenzia Standard&Poor’s, ci lascia perplessi: non vorremmo che ciò contribuisse a manovre speculative a danno del patrimonio dell’azienda”. “Il management del Gruppo non ha posizioni pregiudiziali rispetto agli operatori del mercato ma, opportunamente, si preoccupa che vengano assunte decisioni giuste per garantire la competitività industriale di Tim, mettendo al centro innanzitutto gli interessi di azionisti, clienti e lavoratori, – precisa il presidente dei manager italiani – la preoccupazione principale in questo momento è quella di evitare un pericoloso spacchettamento tra la rete e i servizi dell’azienda, con gli inevitabili risvolti occupazionali che ciò comporterebbe”, aggiunge Cuzzilla. “L’Italia in questo momento suscita l’interesse di investitori esteri, e questo è molto positivo, ma devono andare a buon fine quelle iniziative tese a rafforzare settori importanti del nostro sistema produttivo – aggiunge Cuzzilla, spiegando che – per questo il governo deve studiare e mettere a punto le regole del gioco, utilizzando anche il ricorso al golden power se si rivelasse necessario per salvaguardare occupazione e infrastrutture strategiche”. “Esprimiamo un forte appello al governo affinché vigili attentamente sulla vicenda e intervenga prontamente a tutela degli interessi nazionali, delineando una strategia chiara per il futuro delle telecomunicazioni in Italia. Mettiamo a disposizione dell’esecutivo e dei ministri competenti – conclude Cuzzilla – il contributo concreto e qualificato dei manager italiani a supporto di quel super comitato promosso da Palazzo Chigi, tra esperti e attori istituzionali, per delineare la strategia industriale sulle tlc del Paese”.

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