Covid
Toscana prima regione in Italia per popolazione vaccinata
E' stato registrato un forte incremento delle prenotazioni per le prime dosi negli ultimi giorni
E’ una performance da motore turbodiesel quella della Toscana sulla campagna di vaccinazione anti-Covid: dopo la partenza a rallentatore che tante polemiche ha scatenato nella scorsa primavera, ora si prende la sua rivincita occupando il primo posto nella classifica italiana per popolazione almeno con una dose ricevuta.
Complice di questo balzo in avanti anche l’estensione dell’obbligo del Green pass che ha fatto registrare un consistente aumento delle prenotazioni: nelle 24 ore successive all’approvazione del decreto, il 16 settembre, sono state 2.900 contro una media giornaliera di circa 1.000. Dal 16 settembre ad oggi, spiega la Regione, le prenotazioni complessive sono state quasi 9mila. Anche grazie alla spinta del Green pass oggi la Toscana risulta la prima regione in Italia in quanto a popolazione vaccinata, con almeno la prima dose: il totale complessivo è di 78,6% di cui 68,5% che ha completato il ciclo, il 10,1 in attesa della seconda somministrazione. Per il presidente Giani questi dati «sono il risultato del lavoro che stiamo facendo da settimane e che hanno portato ad una forte estensione della copertura, aumentando il ventaglio di opportunità e le possibilità di accesso dei cittadini», con tra l'altro «apertura degli hub vaccinali senza bisogno di prenotazione e camper che raggiungono spiagge, località montane, concerti, aziende».
Un risultato ancora più soddisfacente alla luce della rimonta fatta negli ultimi mesi. Nella prima fase della campagna, infatti, la Toscana risultava tra i fanalini di coda per l'immunizzazione degli over 80 e dei fragili, mentre aveva già vaccinato amministrativi della sanità (che nessun contatto hanno con i pazienti) e operatori, anche giovani, della giustizia. Questa falsa partenza aveva innescato forti polemiche arrivate al culmine con la richiesta delle dimissioni dell’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini, discusse (ma non approvate) dal Consiglio regionale, che di recente ha tuttavia visto l’insediamento di una commissione d’inchiesta sul tema. Sul banco degli imputati ci finì anche il presidente Giani accusato da più parti di aver privilegiato categorie meno a rischio a scapito della sicurezza degli anziani e di aver affidato la loro vaccinazione ai medici di medicina generale. Un sistema che, entrato piano piano a regime, ha poi iniziato a dare i suoi frutti raggiungendo gli over 80 di tutta la regione, compresi i paesi più isolati e lontani dai grandi hub. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA