Balneare
Catania, la proposta “indecente”: «Il mare della Plaia bandiera blu entro il 2023»
E' quanto sostiene l'avvocato Andrea Scuderi che ritiene "Comune e Sidra responsabili degli sversamenti"
La proposta sembra quasi “indecente”, considerato com’è partita la stagione balneare 2021 tra questione sversamenti a mare e interventi in emergenza imposti per via giudiziaria: «Bisognerebbe lanciare il progetto “Bandiera Blu” per la Plaia e darsi l’obiettivo di ottenerla entro il 2023, coinvolgendo le amministrazioni, le forze sociali, culturali, ambientali. Secondo me ce la possiamo fare».
Indecente, per come ancora quest’anno si presenta la Plaia, ma anche audace, considerato da chi arriva la proposta: Andrea Scuderi, 80 anni, avvocato che, rappresentando insieme all’avvocato Emiliano Luca i sindacati Sib, Assobalneari e il lido Alkamar, con il suo studio Scuderi Motta & Associati ha recentemente segnato un punto a favore nel ricorso ex articolo 700, con il Tribunale che ha di fatto obbligato Sidra alla chiusura del canale Arci, facendo smettere, almeno ancora per quest’estate, gli sversamenti a mare di quella che non era certo acqua bianca. A confermarlo, come si legge nel dispositivo integrale della Prima sezione civile del Tribunale, del 21 giugno, è un documento «prodotto dalla difesa del Comune nel quale si afferma che in mancanza di completamento del sistema di fognature della zona industriale “il canale è utilizzato anche come emissario delle acque reflue di una parte della zona industriale”. Peraltro, con nota del 10 giugno il sindaco ha chiesto un finanziamento per la realizzazione della rete di smaltimento dei reflui industriali al fine di risolvere l’annosa questione, e ciò a dimostrazione dell’attualità del problema del versamento a mare dei reflui».
Problema risolto? «Nient’affatto – sottolinea Scuderi – noi riteniamo a pari responsabilità sia Sidra che il Comune: Sidra è partecipata al 100% del Comune, che ha il controllo analogo. E che un Comune non dica alla sua partecipata di effettuare il controllo, sistemare e avere cura dei canali riguardo a un problema sociale come questo, mi sembra altrettanto grave. Di fatto c’è la necessità di controllare e fare cessare gli scarichi abusivi di reflui industriali dentro i torrenti. Non appena si avesse sentore di una gestione impropria degli scarichi è sempre Sidra a dover avvertire tutta una serie di autorità, da Arpa a assessorato, e mettere in moto un sistema repressivo. Non possiamo scambiare il risparmio produttivo, ammesso che scaricare nel canale costi meno, con la salute della gente, creando un danno ambientale di gran lunga più grave. Non c’è discussione, non si può tollerare un danno ambientale a favore del risparmio produttivo».
«C’è un contrasto – aggiunge Luca – tra le esigenze dell’ambiente e della natura (che sono urgenti ed impellenti) e la nostra risposta come sistema (che è tardiva), tra l’esigenza di un’ecologica integrale e le risposte parcellizzate del nostro sistema, tra la nostra normativa che è avanzatissima e la capacità degli enti di attuarla, tra l’esigenza della prevenzione dei danni ambientali e la prassi di interventi tampone e di mera urgenza». «La Plaia è la spiaggia dei catanesi – conclude Scuderi – merita certo più rispetto, a partire dalla qualità del mare, l’intervento strutturale è stato rimandato per troppi anni». Aspettando la Bandiera Blu.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA