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Recovery plan, le riflessioni della sindaca di Naro, Brandara

Di Gaetano Ravanà |

“Che anni questi! e che terra questa nostra Sicilia! Sono Sindaco di un piccolo paese dell’agrigentino, dal dialetto morbido con tante “i”, con una storia vissuta tra bellezza e cultura, con tante famiglie importanti, capo comarca e dove carmelitani, gesuiti e domenicani l’hanno fatta città dei religiosi. Poi l’unità d’italia, la via dei monasteri diventa via Dante, e via via -ora di corsa ora lentamente- arriviamo ad oggi con i suoi numeri 590, 7120 e 500”.

Parole e musica della sindaca di Naro Maria Grazia Brandara.

“Il primo numero – continua – è la sua altezza sul livello del mare e, per questo, potenziale Zona Franca Montana, per effetto di una legge che da troppo tempo aspetta essere approvata. L’approvazione di questa legge potrebbe avere sui comuni interessati un effetto moltiplicatore incredibile divenendo per futuri investitori conveniente guardare alle tante Naro della Sicilia. Attrazione, convenienza nuove parole d’ordine. La capacità di attrarre capitali in quanto la legge prevede opportunità di sviluppo legate alla convenienza. Compito nostro è che tutto ciò avvenga in sicurezza. Naro ha 7658 residenti e altrettanti in giro per il mondo tutti legatissimi alla nostra “Fulgentissima”. Ed infine 500 che è il numero di cui Naro è parte essendo la cinquecentesima parte  di Recovery Sud, 500 comuni del Meridione che domani e dopodomani si confronteranno a Borgia in Calabria per definire nuove tappe e strategie per lo stesso obiettivo: il riscatto del sud. Sino ad oggi questi numeri sono stati senza valore, senza importanza, quasi un suo limite o, comunque, non hanno rappresentato una possibile risorsa. Non arrendersi e costruire il futuro delle nostre comunità è il compito primario di un Sindaco. Dal più piccolo comune al più grande quello del Sindaco è un compito, un ruolo, un mestiere difficilissimo. Questi sono mesi molto importanti per l’Europa tutta ma in particolare per l’Italia dove i Sindaci del Sud hanno deciso di non arrendersi a scelte che hanno viste assegnate all’Italia risorse da Piano Marshall per recuperare distanze tra la nostra Italia e gli altri stati e per far ciò sono stati utilizzati tre parametri: numero di abitanti, prodotto interno lordo e  tasso di disoccupazione non ci arrendiamo perché vogliamo costruire, per la nostra gente, un diverso futuro. Una volta assegnate le risorse ad ogni singolo Stato l’Italia ha deciso che queste venissero distribuite tenendo conto di uno solo dei tre parametri quello del numero di abitanti e, secondo tale criterio, la percentuale spettante sarebbe stata del 36% che scelte del Governo hanno portato al 40%. Non siamo ingrati quando non ringraziamo per tale intervento. Se avessero usato tutti e tre i parametri al Sud la ripartizione avrebbe assegnato il 68% delle risorse. Ma siamo certi che sia solo una questione di quantità di risorse? Spesso parliamo di quantità e qualità, di metodo e merito, di forma e contenuti, mi permetto di aggiungere una riflessione: con quali uomini e donne, con quali professionalità con quali squadra il Sud affronterà la sfida? Ogni comune come può fare ad accettare una sfida così ardua? Insomma torniamo ad un concetto tanto caro a noi donne che vogliamo mutuare anche in questo caso: vogliamo pari opportunità. Vogliamo uomini e donne che non hanno attivato il countdown verso la pensione. Vogliamo giovani professionalità. Vogliamo esperienze che guardino all’Europa come il proprio Paese. Vogliamo essere all’altezza della sfida. Non ci arrenderemo alla rassegnazione di un Sud condannato ad essere periferia. Siamo le gambe, le braccia, la testa e soprattutto il cuore e la bellezza di un Paese che ancora una volta fa fatica a nascondere il pregiudizio che ci relega ad incapaci assistiti dopo che si sono presi i nostri figli migliori”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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