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Dalla mafia ai migranti, a Palermo focus del ministro Lamorgese sulle emergenze siciliane

Di Redazione |

PALERMO – Dalla mafia all’emergenza immigrazione, fino alla crisi economica dovuta al Covid. I temi caldi della Sicilia sono stati affrontati questa mattina dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in conferenza stampa a Palermo dove ha presieduto il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Parlando di Cosa Nostra, il capo del Viminale ha sottolineato come «le mafie hanno grandi capacità di adattamento e di infiltrarsi nei sistemi di economia locale. La prevenzione avviene attraverso apposite misure e le operazioni di controllo del territorio come quelle “Alto Impatto” che stanno dando ottimi risultati. Bisogna fare squadra e le istituzioni devono fare rete. Vedo che c’è una grande sintonia qui a Palermo tra le istituzioni e lo scopo delle autorità e che devono fare in modo che la città di Palermo sia sicura perché la sicurezza porta sviluppo». 

«Abbiamo parlato oggi delle possibili infiltrazioni delle mafie nelle risorse che arriveranno sui territori e di tutta l’attività posta in essere dal governo anche nel 2020 per quanto riguardi i ristori, che dovevamo arrivare nell’immediatezza, senza rinunciare ai controlli antimafia. Abbiamo rilevato che le mafie hanno una grande capacità di adattamento e di infiltrarsi nei sistemi di economia legali. La ripresa può avvenire solo nella legalità, altrimenti non è ripresa», ha detto ancora il ministro Lamorgese.

Sul tema immigrazione, Lamorgese ha spiegato che si tratta di «un fenomeno complesso che deve essere governato. Occorre che ci siano interventi di partenariato con i Paesi di partenza dei flussi, ma anche forme legali di flussi che possono essere i corridoi umanitari. Il decreto flussi deve essere rivisto in termini di quote».

«Il limite poteva essere superato con un click in una giornata – ha aggiunto -. Noi abbiamo eliminato questo limite previsto in modo da potere essere liberi di intervenire secondo le esigenze. Un flusso regolare può essere regolamentato. La sicurezza va di pari passo con i principi di integrazione, ma deve essere governato il sistema e su questo stiamo lavorando».

Lamorgese ha detto che «nessuno può contestare nulla all’Italia (in fatto di gestione del fenomeno migratorio, ndr) e anche alla Sicilia che è il primo punto di impatto sul territorio», aggiungendo di impegnarsi sempre per non far «gravare il fenomeno eccessivamente sull’Isola perché è giusto che non tutto l’impegno ricada su un solo territorio».

«Arrivare in Sicilia significa arrivare in Europa – ha aggiunto -. Non vogliono stare sul nostro territorio, se è così deve esserci necessariamente un intervento da parte di Paesi che oggi non sono molto favorevoli, ma spero e sono ottimista che delle soluzioni verranno trovate».

Il ministro ha parlato anche delle difficoltà economiche delle persone che non riescono più ad arrivare a fine mese a causa del Covid. «Molte aziende – ha detto – sono state chiuse con un tasso di disoccupazione in crescita, ma sappiamo che la ripresa sta per arrivare. Il piano vaccinazioni sta postando i suoi risultati. Occorre guardare al futuro con fiducia». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA