Covid-19
Nell’hub vaccini di Catania dopo il caso AstraZeneca: «Ora tutto è più complicato»
CATANIA – “La sente quella signora che sta gridando? Ecco, è venuta per dirci che anche se l’Ema dovesse revocare la sospensione di AstraZeneca lei non vuole essere vaccinata con questo farmaco, ma con Pfizer o Moderna. Ma le abbiamo spiegato che non è possibile scegliere, perché per lei è previsto AstraZeneca. E’ diventato tutto molto complicato…”. A parlare è Pino Liberti, il responsabile dell’hub vaccinale di Catania e commissario per l’emergenza Covid. Dopo la morte del militare “ma non subito, bensì solo dopo i titoloni dei giornali”, dice il medico infettivologo, “abbiamo avuto il 60 per cento di disdette”.
In questi giorni, comunque, le vaccinazioni stanno proseguendo regolarmente con le dosi di Pfizer e Moderna. “In attesa del pronunciamento dell’Ema – spiega il medico – stiamo vaccinando 1.000 persone al giorno, con Pfizer e Moderna. Stiamo attingendo a tutte le scorte per evitare di fermarci, alle categorie previste come gli ultraottantenni e i fragili con patologie li stiamo prenotando. Lo slot è aperto per mille vaccini al giorno”.
“Da domani vedremo quello che accadrà – dice – Se, ma non me lo auguro, dovesse restare la sospensione di AstraAZeneca bisogna vedere cosa fare con la seconda dose di richiamo”. “Coloro che non hanno potuto fare AstraZeneca perchè giudicati non idonei saranno richiamati – aggiunge -ma dobbiamo prima completare le categorie previste”.
Il 60 per cento delle persone che erano già prenotate con AstraZeneca, prima del blocco dell’Aifa “o hanno disdetto o proprio non si sono presentati, che è stato ancora peggio”, dice Liberti. “Ma questo è successo dopo che su tutti i giornali è venuta fuori la notizia con quei titoloni, non subito dopo la morte. Dal giorno dopo, quando tutti i titoli erano focalizzati su AstraZeneca”. “Da quando si è sparso il terrore mediatico su AstraZeneca abbiamo avuto disdette e defezioni importanti…”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA