Catania
Vaccini, Comune di Catania studia un piano viario per raggiungere hub
Catania – Meglio tardi che mai: a due mesi dall’avvio del drive in tamponi antigenici rapidi e dell’hub vaccini all’ex mercato ortofrutticolo di San Giuseppe La Rena, e alla vigilia del potenziamento della campagna vaccinale (le prenotazioni già questa settimana si attestano in media sulle 1300-1400 al giorno, in maggioranza Pfizer con un aumento nei vaccini AstraZeneca, circa 300 ogni giorno) si terrà solo stamattina, martedì, il sopralluogo della direzione Urbanistica del Comune e della polizia locale per risolvere il “nodo viabilità” in via Forcile. Qui, infatti, da settimane si creano lunghe code di macchine per i tamponi che costringono chi non deve entrare alla struttura a prendere pericolosi controsensi, e il parcheggio antistante alla struttura, specie di mattina, è sempre strapieno. Ma soprattutto si impedisce alla navetta dell’Amt, gratuita da piazza Alcalà all’hub e ritorno e con partenze ogni 35 minuti, di raggiungere l’ex mercato senza uscire dalla corsia di marcia proprio in via Forcile, con la fermata di discesa perennemente intasata di auto in coda, quindi nessuna sicurezza viene garantita agli utenti.
Il servizio dell’Amt non sembra essere ancora del tutto decollato: ieri pomeriggio le corse delle 14,25, 15 e 15,35 erano desolatamente vuote, «di mattina qualcuno la prende – ci dicono alcuni autisti – ma ancora pochissimi rispetto alle attese. Forse non è stato ben pubblicizzato, o semplicemente si conferma la scarsa attitudine all’utilizzo dei mezzi pubblici dei catanesi. È un peccato». «La criticità su via Forcile è gia stata segnalata da tempo – commenta Giacomo Bellavia, presidente Amt – a mio avviso lì andrebbe istituito un senso unico di marcia. Ma vedremo cosa decideranno di fare».
È tagliente, quanto veritiero, il commento di Salvo Cocina, dirigente Protezione civile della Regione siciliana, al termine dei tavoli che lo hanno impegnato ieri, e proseguiranno oggi, per la definizione dei 20 nuovi hub vaccinali previsti nell’isola entro aprile: «a fronte degli hub richiesti dai Comuni è bene che la logistica venga fatta anche con le risorse comunali: se esiste la protezione civile, tutti devono concorrere. Questa è la filosofia che ci sta ispirando. È chiaro che nel piano vaccini che stiamo attuando, operazione mai fatta nella storia e coordinata dalla protezione civile regionale per la logistica, dalle Asp e dalle aziende sanitarie, si mettono alla prova anche le realtà comunali, e purtroppo si rivelano anche molte carenze, dal cattivo stato di manutenzione degli immobili, sui quali dobbiamo intervenire come fatto a Catania, alla viabilità trascurata, alla scarsa capacità di azione delle amministrazioni locali».
Il potenziamento vaccinale prevede, con stime prudenti, che in provincia si arrivi a circa 11 mila vaccini inoculati al giorno e 3600 in città, 1200 all’hub (all’inizio erano 2000, “e le potenzialità ci sono”, ma non senza tutto il resto), 600 in ogni ospedale, Cannizzaro, Garibaldi e Policlinico, 300 nei poliambulatori San Giorgio e San Luigi. «Per raggiungere l’obiettivo delle 50mila vaccinazioni al giorno in Sicilia – aggiunge Cocina – occorrono hub dove se ne macinano migliaia al giorno. All’hub di Catania la previsione iniziale erano 5mila al giorno, ma non è sostenibile sotto l’aspetto dei flussi delle persone, si sarebbe creato un appesantimento enorme sulla circolazione locale. Abbiamo quindi puntato a ridimensionarne alcuni e crearne di più sul territorio, in provincia siamo a 4mila vaccini al giorno, si tratta di farne altri 7mila. Abbiamo notato che il tempo maggiore si perde in fase di anamnesi, di visita, e per regolare i flussi dei soli prenotati, per cui abbiamo messo guardie giurate e volontari. Previsto anche un info point per chi fa la fila solo per chiedere informazioni».