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Heather Parisi, Barbara D’Urso legge la lettera di Jacqueline e Rebecca

Di Redazione |

Barbara D’Urso torna sul “caso” Heather Parisi. La conduttrice di Live-Non è d’Urso ha letto una lettera che le figlie maggiori dell’ex ballerina italo-americana le avevano inviato. La lettera, firmata da Jacqueline Di Giacomo e Rebecca Manenti, intendeva precisare che i padri delle ragazze, il medico Giovanni Di Giacomo e l’imprenditore Giorgio Manenti, sono del tutto estranei alle violenze di cui Heather Parisi aveva parlato nel salotto televisivo della D’Urso (senza però fare mai il nome del responsabile). Un’omissione che ha spinto le due ragazze, che con la madre non hanno più rapporti così come lasciato intendere da Jacqueline, ad inviare una lettera di precisazioni. L’ex showgirl, oggi sposata con Umberto Maria Anzolin da cui ha avuto i gemelli Dylan e Elizabeth, con un lungo post su Instagram è tornata sul tema delle violenze subite dalle donne tra le mura di casa.

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Una settimana fa sono stata ospite a @barbaracarmelitadurso e da allora continuo a ricevere tantissime e-mail di solidarietà, ma anche di grida disperate di aiuto di donne che hanno vissuto o vivono esperienze simili a quella che ho vissuto io. Mi era stato chiesto di parlare della maternità a 50 anni e di sovranismo. Ho detto di no al sovranismo.Volevo parlare di altro. Non come fanno ahimè molti volti noti a fine carriera che si divertono a raccontare cosa hanno fatto sotto le lenzuola. Io volevo parlare di un’esperienza che ha lasciato solchi profondi nella mia vita: la violenza sulla donna dentro le mura di casa. Non ne ho mai parlato con nessuno se non con Umberto. Quando vivi un’esperienza di quel tipo ti senti sola. È impossibile trovare aiuto. Tutti minimizzano. Io ho fama di ribelle, di pazzerella e a una come me, si crede ancora di meno. L’ambiente attorno a te, non capisce o fa finta di non capire. Anche ora c’è chi non crede o non vuole credere. Gente qualunque, ma anche gente che millanta conoscenze o frequentazioni. E questi atteggiamenti si sommano alla violenza che hai subito rendendola ancora più insopportabile. Non più uno, ma cento, mille aguzzini, tutti quelli che ti giudicano senza sapere, che usano la tua debolezza per ergersi a moralisti, che preferiscono “parlare d’altro” perché la violenza è scomoda e disturba più del gossip. Per una donna, raccontare la violenza che ha subito, è forse un dolore ancor più grande della violenza stessa. Non è solo il ricordo di quanto ti è successo, non è solo la rabbia di non essere stata capace a ribellarti, ma è anche la vergogna di apparire agli occhi della gente sporca e debole e la consapevolezza che la gente ti giudicherà e alcuni ti condanneranno ingiustamente. Oggi, non sono più la ragazza giovane e naive, vulnerabile e ingenua di cui molti si approfittavano. Oggi ho le spalle coperte da un rapporto d’amore vero e sincero e voglio sensibilizzare la gente di fronte a un problema che si sottovaluta. Per adesso, non mi interessa fare il nome del mio aguzzino. Domani? Forse. Oggi voglio dare coraggio a chi non ha ancora il coraggio. Basta alla violenza sulle donne! #heather

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