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Il tornando, la pioggia, i danni: le testimonianze di una notte da incubo a Santa Maria Goretti
CATANIA – “E’ stata una notte che non dimenticherò mai. Guardare il tornado dalla finestra di casa mia era come osservare una scena di un film, in realtà era tutto vero”. Parole di Giorgia Fagone, abitante di San Giuseppe La Rena. “Abitiamo in una zona di campagna che si è trovata lungo il percorso della tromba d’aria – continua la ragazza – tutto è cominciato dai “Villaggi a Mare” ed è arrivata fino al “Villaggio Goretti”. Noi siamo stati colpiti intorno alle 8 di sera. La casa “ballava” in modo pauroso ma ha retto bene e nonostante, i danni al tetto e alla staccionata, possiamo considerarci fortunati”. Muri abbattuti, case scoperchiate, intere facciate dei palazzi letteralmente crollate, alberi abbattuti ed edifici inagibili.
In tutti i quartieri si prova a fare la conta dei danni cercando di salvare il salvabile mentre i vigili del fuoco contnuano incessantemente la loro opera di soccorso.
“Siamo usciti dalle nostre case per vedere cosa stava succedendo. Immediatamente ci siamo attivati per prestare aiuto e capire se c’erano feriti o persone in difficoltà”. A parlare è Raimondo Arena di Santa Maria Goretti; accanto a lui, Luca Gigante. Entrambi sono componenti di quelle squadre di abitanti – volontari in un quartiere quello di Santa Maria Goretti appunto- martoriato molte volte dal maltempo negli ultimi anni. “Angeli” che, in caso di emergenza, si attivano immediatamente per soccorrere chi nel rione, come anziani o disabili, hanno bisogno di aiuto.
“Il temporale è stato violento – prosegue Arena – stamattina il quartiere vive una situazione da post-terremoto ma, ringraziando Dio, non ci sono feriti”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA