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Il principe Filippo non perde il vizio: dopo l’incidente in auto, “beccato” al volante senza cintura

Di Redazione |

LONDRA – Divampano le polemiche e gli imbarazzi a corte, in Gran Bretagna, per le “bravate” alla guida del principe Filippo, che non sembra volerne sapere di mettere in un cassetto la patente a 97 anni suonati, nonostante l’età e lo shock per l’incidente (miracolosamente privo di conseguenze fatali) che lo ha coinvolto quattro giorni fa. Il consorte della regina – uscito indenne dalla paurosa carambola con un altro veicolo nelle vicinanze della residenza reale di campagna di Sandringham, Norfolk, in cui giovedì ha messo a repentaglio la sua incolumità e quella di due donne e di un bebè di 8 mesi – è stato fotografato 48 ore dopo al volante di una nuova Land Rover messa subito a sua disposizione: e senza cintura di sicurezza.

L’episodio ha obbligato la polizia locale a contattarlo, sebbene solo per un ammonimento verbale secondo i giornali del Regno. Non senza rinfocolare gli interrogativi sull’opportunità di lasciare libero il quasi centenario duca di Edimburgo di continuare a pigiare il piede sull’acceleratore: come quando nei suoi anni ruggenti, insofferente al ruolo-ombra di marito della sovrana a palazzo, si racconta sfuggisse ai controlli delle guardie del corpo – e a quelli di un’ancor giovane Elisabetta II – per scorrazzare nella Londra by night del dopoguerra.

In effetti l’incidente rischia di lasciare qualche strascico sull’immagine della pur popolare casa Windsor, a dispetto della generale benevolenza dei media d’oltremanica verso le bizze da highlander e le proverbiali gaffe dell’irriducibile duca. Non tanto per il rifiuto di mollare lo sterzo, quanto per il modo con cui Buckingham Palace ha reagito all’accaduto. Ad alimentare le perplessità è certo il suo immediato ritorno alla guida, quasi in tono di sfida, per quanto stavolta all’interno del parco privato di Sandringham. E il presunto trattamento di favore degli agenti che non lo hanno multato per la cintura sganciata (con l’ammenda di rito compresa fra le 100 e le 500 sterline), limitandosi ad «ammonirlo» per una prossima volta: anche se la Norfolk Police fa sapere che è prassi comportarsi così con gli automobilisti che non vengono colti in flagrante, bensì individuati solo attraverso fotografie o testimonianze.

Ma soprattutto a far discutere è il comportamento fin troppo sbrigativo del principe e della corte verso gli occupanti della vettura che secondo alcuni soccorritori Sua Altezza avrebbe centrato invadendo la corsia opposta (e non viaggiando sulla sua, come sostenuto da Buckingham Palace): una donna di 45 anni, Emma Fairweather, che nell’impatto ha riportato la frattura di un polso; un’amica, cavatasela con qualche taglio e contusione; e un figlioletto rimasto fortunatamente illeso. Una portavoce dei Windsor aveva evocato un «contatto personale» con loro, ma la Fairweather, sentita dal Mirror e dal Telegraph, ha smentito: «Ho ricevuto solo un messaggio scritto senza senso, il principe per poco non ci uccideva e non ci ha neppure chiesto scusa», è sbottata.

Per ora la donna non ha presentato comunque denuncia, e quindi l’ipotesi di un’inchiesta per guida pericolosa a carico del duca resta soltanto sulla carta. Ma se fosse aperta, a salvare l’ultradecennale patente «validamente rilasciata» a Filippo potrebbe non bastare l’alibi da lui stesso invocato a quanto pare con i poliziotti sulla scena dell’incidente di giovedì, appena uscito dalla Land Rover ribaltata: «Sono stato uno stupido, i raggi del sole mi hanno accecato».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA