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La redenzione di Fabrizio Corona: dopo le scuse per Fogli, quelle a Barbara D’Urso per il gossip crudele sul figlio
La redenzione di Fabrizio Corona. Dopo le scuse per le parole pronunciate contro Riccardo Fogli all’Isola dei famosi, il fotografo catanese ha chiesto scusa anche a Barbara D’Urso durante “Live – Non è la d’Urso”. Ha chiesto scusa per il gossip da lui rilanciato nel 2013 quando pubblicò in prima pagina alcune foto del figlio della conduttrice, Emanuele – secondogenito della D’Urso nato dall’unione con Mauro Berardi, mentre fumava una sigaretta rollata con il tabacco trinciato descritta però come uno spinello. La D’Urso nel 2013 ha querelato Corona e da allora non ha quasi mai più parlato dell’ex re dei paparazzi nei suoi programmi.
Ieri l’annunciato ritorno di Corona in uno dei salotti tv della famosa presentatrice di Mediaset. «Nei periodi di sofferenza riesci a capire che determinate cose che hai fatto sono sbagliate – ha detto il fotografo catanese – anche se hanno contribuito a creare quel personaggio così famoso e popolare. Tra le tante cose che ho sbagliato ci sono stati molti atteggiamenti che ho avuto nei tuoi confronti, perché per primo a sbagliare con te sono stato io. E innanzitutto credo che quando ci si batte, le persone che vanno lasciate fuori sono i figli. Quindi oggi mi dispiace e ti voglio chiedere scusa soprattutto per tuo figlio. E chi ci sta guardando non voglio che pensi che io non sia coerente ma che sono migliorato, che è diverso».
Barbara D’Urso ha replicato così alle scuse ricevute: «Il perdono va dato sempre: in questo caso io ho accettato le tue scuse, non so se lo farà mio figlio, ma l’importante è che tu l’abbia fatto pubblicamente».
Fabrizio Corona è anche tornato a chiedere scusa per la vicenda Fogli: «Da un punto di vista professionale il mio intervento era giustificato – ha detto -. Dal punto di vista umano penso che sia stata una grossa cattiveria nei confronti di un uomo che sta soffrendo. E chiedo ancora scusa e non mi vergogno a chiederlo perché ho sbagliato»COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA