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“L’amore strappato”, la storia vera che commuove
«Ho accettato questo ruolo perché le storie che hanno un interesse sociale, civile, che possono far riflettere, sono quelle che mi interessano di più. In questo caso si parla di una storia vera, si racconta un caso di mala giustizia, si parla anche di un tribunale della gente che può essere anche più cattivo». Sabrina Ferilli è tornata in tv prestando il volto a Rosa, una madre coraggio, ne «L’amore strappato», la fiction in tre puntate, diretta da Simona e Ricky Tognazzi, in onda ieri 31 marzo su Canale 5 e liberamente ispirata a una storia vera.
E’ una donna che lotta «con tutta se stessa per difendere suo marito (Enzo Decaro) e per riavere la figlia Arianna». È il racconto di un «terribile errore giudiziario a causa del quale una bambina di sette anni viene strappata alla sua famiglia». La mamma, interpretata appunto da Sabrina Ferilli, lotta con coraggio e determinazione per dimostrare l’innocenza del marito ingiustamente accusato di molestie nei confronti della figlia, e riavere così la sua bambina. Ma quando il calvario giudiziario dell’uomo si conclude con un’assoluzione piena, la bambina, ormai cresciuta, dopo anni trascorsi in istituto è stata data in adozione e non può tornare dalla sua famiglia. Lei parla di tribunale della gente che può essere ancora più feroce: questa storia risale al oltre 10 anni fa, oggi è ancora cosi? «Ci sono processi fatti anche in televisione, prima ancora che nelle aule di giustizia. Con la vita delle persone – sottolinea l’attrice – non si scherza mai. Tornando alla famiglia raccontata nella fiction, una cosa molto pesante che hanno subito, oltre a tutto il resto, è stata la gogna degli amici, dei vicini, dei colleghi. Per anni si è pensato che fossero dei mostri, ma mostri non erano. Ecco perché mi dico: speriamo che questa serie serva a combattere i pregiudizi e a cambiare le cose».
Enzo Decaro spiega di essersi «sentito al servizio di qualcosa, di qualcuno: esser stato d’aiuto, pur in modo tardivo e forse minimale, per Salvatore (che nella fiction si chiama Rocco Macaluso) è stato un privilegio».
La serie è stata presentata giovedì scorso a Roma alla presenza del cast e dei registi Simona e Ricky Tognazzi («firmiamo per la prima volta dopo 11 anni di matrimonio con lo stesso cognome» ha detto Simona Izzo), dei direttori dell’ammiraglia Mediaset Giancarlo Scheri e della fiction di Cologno Monzese Daniele Cesarano, del produttore Jeki Production Maurizio Momi e di due degli autori del libro “Rapita dalla giustizia” (Bur-Rizzoli), scritto dalla protagonista ormai più che ventenne Angela Lucanto, insieme a Maurizio Tortorella e Caterina Guarneri dal quale è liberamente tratta la fiction. Simona Izzo l’ha sceneggiata insieme a Vinicio Canton, Giancarlo Germino e Maura Nuccetelli. Presente anche il padre di Angela, che ha raccontato il suo calvario e ha spiegato di aver potuto vedere la figlia solo quando ormai era maggiorenne e di aver scontato due anni di carcere. Nel cast anche Marco Falaguasta, Primo Reggiani e Valentina Carnelutti.
Il video che vi proponiamo è stato pubblicato su Youtube da Spettacoli NewsCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA