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Grasso a Catania in campagna elettorale, solito affondo al Pd e “bocciatura” per Musumeci

Di Redazione |

CATANIA – Il Mezzogiorno, il rilancio della Sicilia, le infrastrutture, ma anche il problema sicurezza e le divisioni con il Pd. Il leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, a Catania per una serie di iniziative elettorali, affronta con i giornalisti i temi caldi della sua campagna per le elezioni politiche del 4 marzo prossimo.

Dopo aver affrontato il tema del Meridione e di come far ripartire l’economia del Sud e della Sicilia in particolare (guarda il video), il leader di Leu ha parlato di eventuali possibili alleanze post elezioni.  «C’è una diversità e una separazione» con il Pd, e «ci sentiamo noi di interpretare oggi realmente i valori della sinistra e vogliamo, attraverso quei valori, ricostruire un Paese più giusto e più equo» ha spiegato Grasso aggiungendo che, dopo il voto, «tutti quelli che interpreteranno i valori che noi proponiamo su eguaglianza e libertà e di sinistra, ci troveranno pronti a dialogare per potere andare avanti». «Noi – ha ha detto ancora – siamo un’alternativa progressista di sinistra di governo e ci proponiamo come tali in un sistema di rappresentanza come previsto dalla Costituzione». 

Secondo Grasso «da tempo, con atti legislativi, il Pd ha abbandonato quella che è una politica di sinistra. Nel momento in cui fa una legge come il Job act che diminuisce le tutele e la dignità del lavoro, annullando l’articolo 18, non protegge i lavoratori. Una politica di sinistra avrebbe fatto sì che, i 6 miliardi di euro l’anno usati per dare incentivi fiscali alle imprese li fossero utilizzati per interventi strutturali che garantivano lavoro stabile e sicuro».

Il presidente del Senato ha anche affermato che «il problema sul voto utile è una polemica inutile, perché oggi in un sistema sostanzialmente proporzionale ciascuno viene rappresentato dalle forze che condividono le idee. Non c’è un sistema maggioritario che prende il sopravvento. Per noi il voto utile è quello che si dà a Liberi e uguali perché rappresenta le idee per cui vale la pena vivere e costruire un Paese diverso». 

«Noi siamo per un grande radicale cambiamento – ha aggiunto – se non si inizia a mettere un mattoncino per fare le fondamenta per la costruzione di una casa non si potrà arrivare a questo obiettivo. Noi chiediamo ai cittadini di mettere un mattoncino e di sentirsi partecipe della costruzione di questo nuovo che noi vogliamo costruire».

Sulla Sicilia, il presidente del Senato ha detto che «il voto delle Regionali ha riportato indietro l’isola verso problemi mai risolti, come l’acqua e i rifiuti, che sono gravi, ma da 20 anni. Siamo una regione che è sempre nell’emergenza, se piove ci sono le frane se non piove c’è la siccità. Abbiamo mancanza di investimenti. E i fondi Ue non si spendono, e forse ci vorrebbe una regia nazionale». 

Secondo Grasso «manca nella campagna elettorale il tema del Mezzogiorno», eppure, sottolinea, «se riparte il Mezzogiorno riparte tutto il Paese, non può essere – ha aggiunto – soltanto un serbatoio di voti e un posto dove portare i prodotti realizzati al Nord, non può essere un vuoto a perdere da richiamare alle armi quando serve il consenso…». 

Parlando invece dei fatti di Macerata, il leader di Leu ha affermato che «le paure non bisogna alimentarle, gettando benzina sul fuoco, ma bisogna accompagnarle, spiegarle e fare comprendere che i temi della sicurezza sono distinti da immigrazione e accoglienza. E chi fa il contrario affronta in modo sbagliato i problemi, cercando di sfruttarli sul piano della propaganda elettorale, cosa a cui noi non ci prestiamo. Non è tema di propaganda elettorale, ma un tema politico di cui parlare nel momento in cui si mette a rischio la tenuta democratica del Paese se si inneggia alla violenza e si giustifica una certa violenza».  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA