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Fisiatra catanese con la passione per il cinema premiato al Gold Movie Awards

Di Redazione |

Una storia struggente e intensa, raccontata con garbo e leggerezza. Così ben riuscita che ha ricevuto decine di premi in ogni angolo della Terra. E questo piccolo miracolo lo si deve a un produttore e scrittore catanese, Fabio Teriaca, medico fisiatra con la passione per il cinema, che ha già al suo attivo un film di successo “The Wait – L’attesa”, del quale è stato il produttore, che ha ricevuto moltissimi premi negli Usa ed è stato presentato anche a Cannes.

Il nuovo film di intitola “Il volo delle foglie” ed è un cortometraggio d’animazione, il cui soggetto è tratto dal romanzo omonimo, di prossima uscita, scritto dallo stesso Teriaca, mentre la sceneggiatura è di Salvo Gennuso, la regia di Nathalie Signorini e di Juan Pablo Etcheverry. La voce narrante è di Luca Lionello. Il film ha già ottenuto due premi al prestigioso “Gold Movie Awards”, il Festival londinese che premia le produzioni indipendenti nel campo del documentario e del cortometraggio. «È stata una grande soddisfazione essere stati presenti alla premiazione del Gold Movie Awards in Regent Street a Londra – evidenzia il dott. Teriaca – insieme a tanti divi di Hollywood. Non solo siamo entrati in finale, ma siamo stati anche premiati come miglior cortometraggio di animazione e come migliore produzione, due riconoscimenti importanti. Il Gold Movie Awards è associato ai Bafta, i premi inglesi dell’Accademia per la tv e le arti spesso citati come l’equivalente britannico degli Oscar».

Quali altri premi ha ricevuto? «Solo per citare i più significativi, il film è arrivato in finale all’Orlando Film Festival, uno dei festival più importanti d’America, al Cinelebu in Cile, uno dei festival qualificatori all’Oscar, e allo Sunlight Film Festival di Berlino. In India, poi, sono stati conferiti sei premi, tra cui il Jean Luc Godard Awards e il Golden Galaxy Award. E anche il trailer è stato premiato ai Los Angeles Film Awards».

Per quali aspetti è stato apprezzato?«Intanto per il soggetto, che è ambientato in Sicilia, nelle campagne del Ragusano, a Scicli e dintorni. Si vedono i vecchi casolari con i muretti a secco. Questi particolari creano una ambientazione caratteristica valutata positivamente dalle giurie. Le musiche sono originali e sono state scritte da Carmelo Salemi. Sono state eseguite dallo stesso compositore e da Ketty Teriaca al pianoforte, e si è voluto dare una nota di sicilianità intonando il motivo con il friscaletto. Per quanto riguarda la regia abbiamo deciso di rendere le immagini molto realistiche e ben definite, con effetto tridimensionale, una opzione che è nata per far conoscere meglio il prodotto all’estero, anche se questo ha comportato tempi più lunghi nella fase di realizzazione. Il risultato è sorprendente e il merito è di un regista uruguaiano, Juan Pablo Etcheverry, che ha lavorato per note case di produzione, ha partecipato come finalista al Goya con un progetto in Stop motion e che momentaneamente produce a Roma, dove tiene anche laboratori di cinema. Ha collaborato alla regia anche Nathalie Signorini, una regista che ha realizzato diversi documentari per la Rai e per Sky. E poi c’è la partecipazione di Luca Lionello, che con la sua voce calda e pacata crea una atmosfera quasi magica. La maggior pare dei cortometraggi d’animazione rimangono muti, invece qui volevamo dare un messaggio forte e la voce narrante è fondamentale per raccontare l’io del protagonista».

Il dott. Fabio Teriaca

La storia racconta di un bambino, Carmelo, che per il suo sesto compleanno riceve in dono un albero, che i genitori, due umili contadini, hanno piantato per lui nel cortile antistante alla loro casa raccomandando al figlio che ne abbia cura. Il giorno del raccolto però una tragedia colpisce la famiglia: il papà cade da una scala e muore. Da quel momento l’esistenza del bambino cambia. Va via dal paese natale e si ambienta altrove, in città. Gli anni passano e una sera Carmelo ormai anziano fa i conti con il passato. Si ricorda del giuramento fatto ai suoi genitori, di avere cura dell’albero, ma ormai è troppo tardi per poter tornare indietro.

Quale è la riflessione che scaturisce dalla visione del film?«Il protagonista capisce in punto di morte che la parte bella e felice della sua vita è finita proprio quando il padre è morto, perché in realtà lui non ha mai vissuto realmente, ma si è estraniato dalla realtà per non pensare. Ha alienato se stesso fino alla morte. La sua anima, però, in quell’ultimo istante decide che vuole tornare a casa da suoi genitori, alle sue origini. E proprio questo “ritorno” è piaciuto molto in Sud America e in India, perché il messaggio tocca quelle popolazioni da vicino. Chi è costretto ad abbandonare le proprie case e ad emigrare è come se non vivesse realmente perché sente dentro di sé il distacco come incolmabile».

Perché fare un film d’animazione?«Per rendere la storia più poetica, per dare un’impressione di leggerezza, di favola, e perché il film sia visto e meditato anche dai giovani. In una società in cui molti valori si stanno perdendo, ho voluto dare un messaggio agli adolescenti, affinché pensino quanto importanti siano la loro terra, la famiglia, i sacrifici fatti dai loro genitori».

È questa la sua seconda esperienza come produttore. Cosa è cambiato nell’ultimo anno?«Per prima cosa questo film si basa su un mio soggetto, una idea a cui mi sento molto legato. Faccio questo discorso a 40 anni e non a 70, perché scrivendo questo libro io stesso mi pongo il problema: ritrovarsi un giorno da solo come il protagonista. I luoghi del film, poi, sono quelli della mia infanzia, dai quali io sono dovuto andare via – fino a nove anni vivevo a Ragusa. Anch’io ho vissuto il distacco dal luogo di infanzia e ho fatto fatica a farmi accettare nelle città dove ho vissuto. In secondo luogo il film è realizzato da una nuova società di produzione, la “Teriaca Entertainment”, a cui collaborano registi, attori, musicisti come Sergio Cammariere, un legale che si occupa del mercato estero, Stephen R. Greenwald, che è stato consulente legale per la Dino De Laurentiis Entertainment».

Parliamo dei progetti in cantiere.«È già in lavorazione un secondo corto realizzato con la tecnica dei fumetti, che fa vedere la storia del “Volo delle foglie” da un’altra angolazione e con un diverso significato. Si chiamerà “12 minuti di pioggia” in onore del brano di Sergio Cammariere che ne ha composto le musiche. C’è anche il progetto di un documentario e di un film con artisti e produttori noti di origine siciliana, ma per il momento preferiamo non anticipare».

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