Agrigento
Carcere Petrusa, detenuta aggredisce due agenti
Invitata ad entrare in cella dopo l’ora d’aria, infastidita, ha messo le mani addosso ad una poliziotta della Penitenziaria.
Un’altra agente intervenuta in soccorso della collega, nel tentativo di bloccare la detenuta, a sua volta è stata schiaffeggiata. Entrambe sono state trasportate al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio. L’episodio di violenza è avvenuto nel pomeriggio di giovedì, all’interno del Reparto Femminile della Casa circondariale di contrada Petrusa. La donna andata in escandescenze è una detenuta agrigentina di 35 anni, arrestata il giorno prima dai carabinieri della Compagnia di Agrigento, per espiare una pena detentiva di cinque mesi. La stessa, per futili motivi, si è scagliata contro le poliziotte, colpendole con pugni e schiaffi, causando ad entrambe dei traumi e, solo grazie al tempestivo intervento di altri colleghi, è stato scongiurato il peggio. Prontamente le due agenti sono state soccorse e trasportate in ospedale per le cure sanitarie.
Le prognosi vanno dai sette ai quindici giorni. Sul grave episodio interviene Calogero Spinelli, segretario regionale Fsa Cnpp (Sindacato di Polizia penitenziaria). «Il vero problema del carcere di Agrigento resta la carenza di personale – afferma Spinelli -. La detenuta ha aggredito le due colleghe in servizio senza alcuno motivo. Una delle due ha preso dei ceffoni , l’altra intervenuta in soccorso ha riportato delle escoriazioni. Il sindacato esprime solidarietà alle colleghe coinvolte nel grave episodio e gli augura una veloce ripresa e ritorno in servizio. Queste aggressioni sono intollerabili. La nostra pazienza ha un limite. Non siamo in esubero, come dice qualcuno, negli ultimi anni 90 agenti sono andati in pensione, senza essere sostituiti. Qualcuno si deve sobbarcare anche 8 e fino a 10 ore a turno, delle sei ore previste. Le difficoltà operative – conclude -, generano un senso di abbandono e pertanto si auspica che l’Amministrazione, presti maggiore attenzione verso la realtà della Caca circondariale di Agrigento, confidando in un incremento di nuove forze».
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