Salute
Ricerca: cuffie e musica troppo alta, adolescenti con udito da over 50
Roma, 7 giu. (AdnKronos Salute) – L’amore per la musica ‘a palla’ rischia di costare caro agli adolescenti, che si ritrovano con un udito da cinquantenni. Nuove ricerche sul tinnitus mettono in luce un allarmante livello di danni precoci all’udito dei giovanissimi, legato secondo gli esperti proprio all’abitudine di ascoltare musica troppo alta. “Si tratta di un problema crescente, e penso che peggiorerà”, dice il canadese Larry Roberts del McMaster’s Department of Psychology, Neuroscience and Behaviour in uno studio pubblicato su ‘Scientific Reports’ insieme ai colleghi brasiliani dell’Università di Sao Paulo. I ricercatori hanno intervistato e sottoposto a test dettagliati dell’udito un gruppo di 170 studenti tra gli 11 e i 17 anni. Apprendendo così che quasi tutti hanno “abitudini di ascolto rischiose” alle feste, in discoteca e quando usano i propri lettori di brani musicali. Non a caso più di un quarto (28%) dei ragazzi sperimenta un tinnitus persistente, un sibilo o un fischio nelle orecchie che però è un disturbo più tipico fra gli over 50. Ulteriori test sugli adolescenti, tutti studenti della stessa scuola a Sao Paulo (Brasile), hanno mostrato che – anche se potevano ancora sentire bene come i coetanei sani – i ragazzi con tinnitus erano più inclini a presentare una ridotta tolleranza ai rumori alti, ‘spia’ di un danno ai nervi usati per elaborare il suono. Un danno ‘invisibile’ che però può portare a seri problemi di udito con il passare degli anni, avvertono i ricercatori. Il punto è che fin da bambini oggi i giovanissimi sono esposti a suoni troppo alti. Un bombardamento a casa, in auto, alle feste e nei locali, che rischia di mostrare i propri effetti decenni più tardi. “Il messaggio è semplice: proteggi le tue orecchie”, sintetizza Roberts. Il punto è che, secondo lo scienziato, non si è ancora consapevoli dei rischi. Dopo aver sentito musica a volume molto alto può capitare di percepire un campanello nelle orecchie per uno o due giorni, un breve acufene che poi scompare ma in realtà per Roberts è un segnale precoce della vulnerabilità agli effetti dell’esposizione ai rumori forti. Cosa fare allora per proteggere l’udito? Per Roberts l’unica soluzione sicura è la prevenzione, possibile solo attraverso una corretta informazione rivolta ai giovanissimi: molti non sanno che stanno mettendo a rischio il proprio udito. E non lo sanno i loro genitori.