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Juncker: Patto di stabilità Ue non diventi di flessibilità

Di Redazione |

“Un anno fa – ha detto Jean Claude Juncker alla plenaria di Strasburgo in apertura nel discorso sullo stato dell’Unione – avevo detto che la situazione nell’Unione europea lasciava a desiderare, non c’era abbastanza Europa e non c’era abbastanza unione nella Ue. A un anno di distanza questa constatazione in Europa resta. La Ue non è un gran forma. Sono cambiate tante cose. Possiamo parlare di crisi esistenziale”.

“La disoccupazione – ha detto Juncker – è ancora troppo alta, l’Europa non è abbastanza sociale, questo lo dobbiamo cambiare quindi lavoreremo al pilastro dei diritti sociali. E se anche la situazione dei debiti resta alta, essi si sono ridotti e questo dimostra che il Patto di stabilità ha suo effetto, ma non deve diventare patto di flessibilità: deve diventare un patto applicato con flessibilità intelligente.

“Tenere un discorso europeista qui non è così difficile – è la staffilata di Claude Juncker – ma tutti devono fare discorsi europeisti nei loro parlamenti nazionali. Dire sì con entusiasmo a Bruxelles e poi fare finta di non aver partecipato è il contrario di quello che definisco coerenza. Non dobbiamo più menare per il naso i cittadini europei. Li dobbiamo guardare negli occhi: sono stufi di lotte interne e menzogne. Si aspettano risultati e attuazione di quanto decisivo.

“Il piano di investimenti ha generato 150 miliardi nello scorso anno, ma dobbiamo fare di più e quindi “propongo di raddoppiare la durata e la capacità finanziaria” dell’Efsi affinché fornisca almeno 500 miliardi di euro entro il 2020 e 532 miliardi fino al 2022.

“Entro novembre – ha detto poi Juncker – la Commissione proporrà un sistema europeo di informazione sui viaggi: ogni volta che uno entra in Ue sarà registrato, luogo, data e motivo dello spostamento, in modo che questo nuovo sistema automatico ci dirà chi è autorizzato a viaggiare in Ue, prima che arrivi in Ue. La difesa attuale costa fra 20 e 100 miliardi l’anno in Europa. Dovremmo garantire la solidità della difesa europea. Abbiamo un’industria europea della difesa che deve dare prova di innovazione. Proporremo entro l’anno un fondo europeo per la ricerca e l’innovazione” nell’industria della difesa”.

E venerdì i 27 capi di stato e di governo si riuniranno a Bratislava, riunione dal sapore più simbolico che pratico. La Brexit, che doveva essere al centro della riunione, in assenza di decisioni da parte del governo di Londra che non invocherà l’art.50 prima del prossimo anno non sarà argomento delle conclusioni. “Il tema sarà quello di riprendere il controllo politico del futuro comune” ha detto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Uno dei punti fermi del rilancio dell’Europa senza la Gran Bretagna sarà la difesa comune. L’alto rappresentante, Federica Mogherini, presenterà “entro la fine dell’anno” un piano ambizioso, che permetta un maggiore coordinamento e lo sviluppo dell’industria europea della difesa.che ha chiesto la Brexit, l’Unione europea – alle prese con la crisi dei migranti ed una ripresa economica stagnante – apre il cantiere sul suo futuro. “L’Europa dei 28 è l’oggi, quella a 27, è l’avvenire, quella a 19 dell’Eurozona, è il cuore pulsante della Ue” dice il Commissario per gli affari economici, Pierre Moscovici, riferendo ieri al Parlamento europeo sulla riunione del G20, alla vigilia dell’annuale Discorso sullo Stato dell’Unione che oggi Jean-Claude Juncker presenterà a Strasburgo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA