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Plafond di 400 mln per le aziende sicilianeagroalimentari

Un plafond di 400 mln per le aziende siciliane agroalimentari

Presentato il pacchetto di misure previsto dall'accordo ministero-gruppo Intesa

Di Redazione |

PALERMO – Un plafond di 400 milioni di euro in tre anni per promuovere la crescita e occupazione dell’agroalimentare in Sicilia. Lo prevede il pacchetto di misure per lo sviluppo contenuto in un accordo siglato a gennaio scorso tra il ministero per le Politiche agricole e il gruppo bancario Intesa, che destina complessivamente 6 miliardi di euro alle aziende che operano nel settore. Se n’è discusso a Palermo, nella Sala Lanza dell’Orto Botanico, nell’ambito di un convegno per illustrare alle aziende le opportunità di accesso al credito contenute nell’accordo “Diamo credito all’agroalimentare”.

I 6 miliardi in tre anni servono per incentivare l’innovazione, agevolare l’export e i processi di internazionalizzazione delle imprese, ma anche per il ricambio generazionale e percorsi di alta formazione per gli imprenditori. I 400 mln destinati alla Sicilia per la crescita e l’occupazione, secondo le prime proiezioni dovrebbe generare nell’Isola nuovi investimenti per oltre 500 mln di euro.

L’accordo con il gruppo Intesa Sanpaolo si propone anche di facilitare l’utilizzo dei fondi comunitari previsti dal Piano di sviluppo rurale (Psr) della programmazione 2014-2020, che destina o alla Sicilia circa 2,2 miliardi di euro, favorendo un volano di investimenti per circa 6,3 miliardi. Ma non è tutto: il gruppo bancario intende promuovere interventi finanziari e servizi di consulenza in collaborazione con i principali interlocutori del territorio; insieme al ministero realizzerà un’indagine conoscitiva con la collaborazione dell’Ismea per capire qual è il posizionamento delle imprese rispetto alla capacità di accesso al credito.

Secondo il direttore regionale per il Sud di Intesa Sanpaolo, Francesco Guido, l’accordo consente di “investire sui principali asset produttivi e sulle eccellenze del territorio per sviluppare l’economia della Sicilia. La convergenza tra politiche industriali e creditizie, rappresentata dall’accordo con il ministero, è importante per assicurare un adeguato sostegno al settore agroalimentare siciliane con l’obiettivo di valorizzare una delle eccellenze del made in Italy”.

Il gruppo bancario ha deciso di prolungare il periodo di sospensione dei mutui, portando la misura da 12 a 24 mesi per l’intero settore agroalimentare. “È un accordo importante – ha detto il sottosegretario alle politiche Agricole Giuseppe Castiglione – che aumenta la capacità delle imprese di poter competere, di fare innovazione e ricerca e di utilizzare in modo proficuo le risorse”. 

L’agroalimentare rappresenta il 4,1% della ricchezza nazionale e nel 2015 ha prodotto un valore aggiunto di 58,4 miliardi di euro. Il comparto impiega 1,4 milioni di addetti, pari al 5,6% del totale degli occupati.

Su scala europea l’Italia vanta una posizione di leadership sia per l’eccellenza della produzione, certificata dalla presenza di 845 marchi Dop, Igp e Stg (precede la Francia, che ne ha 738); sia per le produzioni biologiche, al quale il Belpaese riserva quasi 645 mila ettari di superficie agricola. Bene anche l’export – grazie a un’offerta diversificata e di elevata qualità – che nel 2015 con 36,5 miliardi di euro ha registrato un aumento del 40,7% rispetto al 2008.

Su scala regionale, la Sicilia è leader in Italia per incidenza percentuale della superficie agricola destinata alla viticoltura e all’ortofrutta. Bene anche l’olivicoltura. L”agroalimentare siciliano è il primo per crescita delle esportazioni e l’Isola è al sesto posto della graduatoria nazionale per numero di riconoscimenti Dop e Igp, soprattutto per i vini; tra le ultime, invece, per dimensione d’impresa sia nel settore agricolo (ettari per azienda) sia in quello dell’industria alimentare e delle bevande (addetti per impresa).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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