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Iurato ribadisce il no alle trivelle: «Perché distruggere è per sempre»

Di Michele Farinaccio e Alessia Cataudella |

Via libera alle trivelle di Eni ed Edison nello specchio marino tra Licata e Ragusa. Il Consiglio di Stato ha infatti giudicato inammissibile il ricorso che era stato presentato da associazioni Ambientaliste e, per quanto riguarda i comuni ricadenti in provincia di Ragusa, dai Comuni di Ragusa e Santa Croce Camerina oltre all’Anci e al Touring Club Italia. Con il ricorso, si sarebbe voluta ottenere la riforma della sentenza Tar del Lazio, che era già favorevole alle società petrolifere interessate a proseguire la loro attività di esplorazione e perforazione di vecchi e nuovi giacimenti nel Canale di Sicilia.

Il sindaco di Monterosso Almo, Paolo Buscema, che fa anche parte del consiglio regionale dell’Anci (una delle firmatarie del ricorso) sottolinea: “Sulle trivellazioni mi sono sempre schierato contro, ma se il Consiglio di Stato ha deciso così ci saranno state delle motivazioni. A questo punto sarebbe interessante capire tutta la sentenza. Su questo caso specifico – prosegue il primo cittadino del comune montano – mi sono sempre schierato contro le trivellazioni ma, ripeto, solo tra qualche giorno, e leggendo interamente il dispositivo di sentenza, potremo anche valutare ulteriori iniziative da intraprendere, sempre in base a quella che sarà, a livello generale, la posizione dell’Anci”.

Dal Comune di Ragusa, secco “no comment” dell’assessore all’Ambiente, Antonio Zanotto: “Preferisco non fare alcun commento”, fa sapere l’amministratore di palazzo dell’Aquila. Eppure il movimento dei Cinque stelle, almeno quello nazionale, sta organizzando una manifestazione contro le trivelle prevista a Ragusa il prossimo 11 settembre. Laconico, infine, il commento del deputato regionale del Pd, ed ex sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale: “Io sono stato il primo sindaco a dire no alla questione delle trivellazioni a mare, e l’ho fatto non a parole, ma con un atto pubblico che era una delibera di Giunta. Per quanto mi riguarda – prosegue l’ex primo cittadino – ci sono tutta una serie di dubbi che restano su questo, e dunque si tratta di una decisione che ovviamente mi dispiace riscontrare, ma della quale non posso che prendere atto. Lo Stato, d’altra parte, si muove attraverso i vari organismi e se c’è questo intervento non possiamo che accettarlo”.

Non è della stessa opinione il sindaco di Santa Croce Camerina Franca Iurato che ritiene si potrebbe e dovrebbe fare di più, ma soprattutto agire diversamente nell’ottica di preoccuparsi del domani. “Si perde una grande occasione per tutale il futuro”. Commenta così la decisione del Consiglio di Stato di concedere il via libera alle trivelle di Eni ed Edison nello specchio marino tra Licata, Gela e Ragusa il sindaco di Santa Croce Camerina Franca Iurato.

Lei, che porta la responsabilità di quasi 8 chilometri di costa sulle spalle, non ci sta, e ribadisce quel messaggio che credeva di aver ripetuto tante di quelle volte che fossero abbastanza per stare tranquilli (anche in Consiglio comunale quando lo scudo anti-triv fu calato a forza dai “no”, ma sollevato lo stesso a dignità nazionale dalla volontà dello stesso primo cittadino).

Tutte le osservazioni negative, a suo tempo, lei, le ha fatte. A nome proprio, in nome e per conto della sua città. Che perde una partita importante, e Franca Iurato lo ammette con una certa amarezza: “A nome mio e della mia comunità, non mi stanco di dirlo, ho fatto davvero di tutto. Abbiamo dato seguito al nostro proposito con delle delibere di giunta per affidare incarichi legali per tutelarci da questo, però sono passati sulla nostra testa lo stesso. Non posso fare altro che continuare a confermare quello che ho sempre sostenuto”.

Iurato ha dato battaglia, con azioni concrete, per tenere lontane le trivelle del mare di Montalbano. Partecipando in più occasioni, insieme ai rappresentanti degli altri comuni interessati, alla manifestazioni green organizzate per difendere l’integrità dell’ambiente. Che questa volta perde 1-0. Lo pensa lei: “Perché distruggere è per sempre, indietro non si torna. E la salvaguardia della natura passa su tutto”.

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