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Nelle case di Impellizzeri e Di Luzio

Nelle case di Impellizzeri e Di Luzio le carte che inguaiano il Catania calcio

Trovati soldi e documenti con espliciti riferimenti ai rossazzurri

Di Redazione |

CATANIA – La Digos della Questura di Catania ha effettuato una serie di perquisizioni domiciliari nelle abitazioni di alcuni degli indagati dell’operazione “I treni del gol” e relativa alla presunta compravendita di partite del Catania per assicurarsi la salvezza in serie B che ha portato in carcere il presidente rossazzurro Nino Pulvirenti, l’ad Pablo Cosentino e l’ex ds Daniele Delli Carri, oltre a due procuratori sportivi e due titolari di agenzia di scommesse. A casa di Giovanni Luca Impellizzeri, l’agente catanese di scommesse sportive on-line, sono stati trovate svariate somme di denaro contante, di cui la maggior parte occultate in diversi punti del controsoffitto, per un totale complessivo di oltre 100 mila euro, mentre nel suo ufficio c’era un localizzatore di microspie a radio frequenza. Nella casa romana di Pietro Di Luzio invece sono stati trovati documenti ed appunti, ora al vaglio degli investigatori, di sicuro rilevo penale in quanto – come spiga la polizia – contenenti dei riferimenti al Catania Calcio ed alle somme di denaro versate. Una sorta di “libro mastro” in cui sarebbero state annotate somme di denaro utilizzate per corrompere giocatori.  

Intanto la Polizia ha notificato le informazioni di garanzia anche agli indagati in stato di libertà e cioè i calciatori Riccardo Fiamozzi, 22 anni, del Varese; Luca Pagliarulo, 32 anni del Trapani; Antonino Daì, 31 anni del Trapani; Christian Terlizzi, 36 anni, del Trapani; Matteo Bruscagin, 26 anni, del Latina; Alessandro Bernardini, 28 anni del Livorno. Altri avvisi sono in via di notifica ad altri calciatori di Serie B.  

Intanto il gip del tribunale di Catania, Fabio Di Giacomo, ha deciso che inizieranno lunedì prossimo, 29 giugno, gli interrogatori delle sette persone che sono da ieri agli arresti domiciliari. Lunedì è in programma l’interrogatorio di garanzia per il presidente del Catania, Nino Pulvirenti, per l’amministratore delegato Pablo Cosentino e per Giovanni Luca Impellizzeri. Gli altri quattro indagati, che non si trovano nel capoluogo etneo, saranno sentiti da altri Gip su delega dell’ufficio dei Gip catanesi.  

L’inchiesta avrebbe anche fato luce su un incontro di Lega Pro che sarebbe stato alterato: si tratta di Messina-Ischia Isola Verde del 18 aprile scorso terminata con il risultato di 1-1. Secondo la Polizia i vertici del Messina calcio (il patron Pietro Lo Monaco, ex amministratore delegato del Catania, l’amministratore delegato Alessandro Failla e il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno), si sarebbero adoperati affinché la partita terminasse con il risultato prestabilito del vantaggio temporaneo dell’Ischia nel primo tempo e del pareggio finale. «La motivazione della frode – spiegano dalal Digos – sarebbe legata al consistente profitto ricavabile da tale tipologia di scommessa della quale si sarebbe occupato anche in questo caso Impellizzeri. Le varie agenzie quotavano infatti l’incontro con quello specifico risultato parziale/finale, poi concretizzatosi effettivamente in quegli esatti termini, fino anche a 19 volte la posta». Anche Lo Monaco, FailIa e Ferrigno sono indagati per concorso di frode in competizione sportiva aggravata dall’essere la stessa influente ai fini dello svolgimento di concorsi pronostici e scommesse regolarmente esercitati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA