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Sanità, Crocetta e i manager revocati

Sanità, Crocetta e i manager revocati ”Non c’entra la politica, rispettata la legge”

Il governatore torna sulle nomine annullate di Cantaro e Pellicanò

Di Redazione |

PALERMO – “È singolare che la vicenda dei manager del Policlinico e del Cannizzaro di Catania venga vista come un “affaire” legato allo scontro politico tra le correnti del Pd. Se la tesi dovesse essere questa, vorrei capire allora perché il governo precedentemente, considerato che la tensione con l’area cuperliana era già esistente all’atto della nomina di tali manager, potendo non nominarli lo ha fatto”. Lo dice il governatore siciliano Rosario Crocetta in merito alle polemiche nate dopo la decisione della Giunta regionale di revocare i due manager. ”La scelta di Cantaro – spiega – è stata fatta all’interno di una terna di nomi proposta dal rettorato di Catania e quella di Pellicanò sulla base di una proposta dell’assessorato alla Salute, che ha giudicato degno di nomina tale dirigente. Quando il 24 giugno firmai il decreto di nomina dei manager della sanità, l’indomani della pubblicazione del decreto del governo che diceva che tutti coloro che sono in pensione non possono assumere incarichi di nessun tipo, qualche giornale maliziosamente scrisse che avevo nominato Pellicanò e Cantaro per favorire due dirigenti vicini al Pd prima che scattasse l’incompatibilità prevista dal decreto governativo”. ”Solo che fino al 24 nessun sito o giornale aveva parlato di tale incompatibilità – aggiunge – e siccome non potevo avere la sfera di cristallo, non potevo essere a conoscenza delle decisioni future del governo. Da quel momento ci siamo posti il problema sull’applicabilità o meno di tale norma rispetto a una nomina effettuata e un contratto ancora non sottoscritto. L’assessorato alla Salute prontamente comunicò ai due che la sottoscrizione del contratto era momentaneamente sospesa e il governo si è adoperato per fare luce sulla questione”. “Il legislatore – conclude – ha voluto sancire il divieto di assumere obbligazioni con soggetti che si trovino in stato di quiescenza. Il governo ha deciso di applicare la legge. Ci dispiace di non poterci avvalere della professionalità di Cantaro e Pellicanò, che il governo giudica altissima, ma ‘dura lex sed lex’”.

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