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Aste giudiziarie, sospeso lo sfratto della famiglia barricata in casa

Aste giudiziarie, sospeso lo sfratto della famiglia barricata in casa

Al nucleo familiare si era unita anche una folla di persone che si opponeva al provvedimento avviato il ritardato pagamento di due rate di un mutuo bancario per un importo di 1.100 euro

Di Redazione |

PALERMO – Un centinaio di persone si sono radunate in via La Torre, a Palermo, per impedire lo sfratto esecutivo di una famiglia barricata in una casa venduta in un’asta giudiziaria. Sul posto sono arrivate volanti della polizia e dei carabinieri e l’ufficiale giudiziario che doveva eseguire il provvedimento. La folla si opponeva allo sfratto arrivato al culmine di una procedura cominciata per il ritardato pagamento di due rate di un mutuo bancario. Secondo la famiglia Gianforti, che non vuole abbandonare la casa, le rate non pagate ammontavano a circa 1.100 euro. Dopo la protesta lo sfratto esecutivo è stato sospeso. L’ufficiale giudiziario ha incontrato la famiglia barricata in un appartamento di via Pio La Torre e alla fine ha rinviato al 4 luglio la presa di possesso dell’immobile. Ciro Gianforti si è proclamato vittima di un sistema che colpisce le famiglie in difficoltà e innesca fenomeni speculativi. Gianforti si è opposto all’asta della casa, ha contestato le procedure avviate dal creditore e ha promosso un’associazione antiusura (”Aiutiamoci”) che raccoglie famiglie sfrattate dopo la vendita giudiziaria delle loro abitazioni. Ha anche presentato una denuncia per segnalare che le banche a volte impongono ai clienti condizioni più severe di quelle previste dalle norme sui mutui ipotecari.

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