Nuove assunzioni, Sicilia fanalino di coda
Nuove assunzioni, Sicilia fanalino di coda +11,2% contro una media nazionale del 35,4
Gli effetti del Jobs Act nei dati dell’Inps sui primi 7 mesi del 2015
PALERMO – La Sicilia è il fanalino di coda nella classifica italiana stilata dall’Inps sull’aumento (nei primi sette mesi del 2015, rispetto al 2014) del numero di nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel settore privato. La media nazionale è del 35,4%. Exploit del Friuli-Venezia Giulia (+85,3%), in Umbria (+66,5%), nelle Marche (+55,4%). In Sicilia il dato si attesta solo al 11,2%. In tutta Italia nei primi sette mesi del 2015 i nuovi contratti a tempo indeterminato nel settore privato sono stati 1.093.584, in aumento di 286.126 unità (come detto, +35,4%) rispetto allo stesso periodo del 2014. Le cessazioni di contratto a tempo indeterminato sono state 953.944, in aumento dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2014. I dati sono contenuti nell’Osservatorio sul precariato dell’Inps. <![CDATA[La variazione netta tra i nuovi rapporti di lavoro e le cessazioni, pari rispettivamente a 3.298.361 e 2.592.233 – sottolinea l’Inps – è di 706.128 a fronte di un saldo di 470.604 dello stesso periodo del 2014. La crescita del lavoro a tempo indeterminato è legata chiaramente al taglio dei contributi previdenziali per un triennio previsto per i contratti a tempo indeterminato stipulati nel 2015 previsto dalla legge di stabilità. L’Inps segnala l’aumento consistente delle trasformazioni a tempo indeterminato <![CDATA[di rapporti di lavoro a termine, comprese le “trasformazioni” degli apprendisti. Nel periodo considerato sono state 388.194 (+41,6%) pertanto la quota di assunzioni con contratti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati/variati è passata dal 32,8% dei primi sette mesi del 2014 al 40,2% dello stesso periodo del 2015. L’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato 2015 sul 2014 risulta superiore alla media nazionale<![CDATA[ (+35,4%) in Friuli-Venezia Giulia (+85,3%), in Umbria (+66,5%), nelle Marche (+55,4%), nel Trentino-Alto-Adige (+53,3%), in Piemonte (+53,1%), in Emilia-Romagna (+51,1%), in Liguria (+48,3%), in Veneto (+47,4%), nel Lazio (+41,9%), in Lombardia (+40,6%), in Toscana (+37,4%) e in Sardegna (+36,4%). Sicilia a parte – che come sottolineato si trova all’ultimo posto nella graduatoria nazionale – comunque quasi tutti i risultati peggiori si registrano nelle regioni del Sud: <![CDATA[Puglia (+17,3%) e Calabria (+18,6%). Dati in tutti i casi sensibilmente maggiori di quelli dell’Isola. La distribuzione dei nuovi rapporti di lavoro per qualifica presenta una sostanziale stabilità della quota di operai<![CDATA[, che passa dal 71,9% del 2014 al 71,8% del 2015, mentre si registra un leggero incremento della quota di impiegati, dal 22,6% del 2014 al 23,4% del 2015. In leggero aumento – rileva l’Inps – anche il lavoro full time rispetto al part time: i nuovi rapporti di lavoro a tempo pieno rappresentano il 63,1% del totale delle nuove assunzioni nei primi sette mesi del 2015, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014.