Catania, il flop del «Movida bus» «Non serve, locali a due passi»
Catania, il flop del «Movida bus» «Non serve, locali a due passi»
Il nuovo servizio che consente di parcheggiare, con due eruro, in piazza Carlo Alberto è pressoché deserto. Parcheggiatori abusivi onnipresenti, utenti esasperati
Nemmeno gli autisti dell’Amt sono in grado di dare informazioni agli utenti su questa bella trovata del “Movida Bus 902 L”, che detto così sembra l’ultimissimo modello di un pullman di gran lusso e invece è, come sta scritto sull’ordine di servizio, “il prolungamento del tratto da corso Sicilia a piazza Duomo”, ovvero una nuova linea del “902” che collega, con due navette, piazza Carlo Alberto alla zona, peraltro assai vicina, dei pub del centro storico. In pratica, secondo Comune, Sostare e Amt, che insieme hanno avuto l’idea, chi, soprattutto giovani, intende trascorrere una serata nei locali della movida, può, al costo di 2 euro, parcheggiare l’auto in piazza Carlo Alberto, al centro della quale sono state disegnate alla meno peggio le strisce blu, prendere il bus navetta e scegliere la fermata più vicina al pub dove consumare qualcosa in compagnia (ma 2 euro per parcheggiare sulle strisce blu del perimetro “movida” li paga anche chi non utilizza il bus). Per testare questo nuovo servizio, siamo andati in auto a piazza Carlo Alberto. Arriviamo alle 21,30 circa. Fatichiamo a capire il verso giusto delle strisce blu, appena disegnate e già sbiadite, e posteggiamo. La nostra è l’unica auto in una piazza che, senza bancarelle, è davvero capiente, oltre che bellissima. Il parchimetro è a circa 200 metri, proprio davanti al capolinea del “Movida bus”. Fa molto freddo e soffia anche un fastidioso vento. Inseriamo 2 euro e pigiamo il bottone in corrispondenza della scritta, aggiunta con adesivo, “Schede prepagate – dalle 20 sosta notturna”. Prendiamo il biglietto, sul quale c’è scritto “esporre sul cruscotto”. Andiamo alla macchina e lo esponiamo. Torniamo indietro e saliamo sul bus. “Avete fatto il biglietto? ” dice l’autista? “Certo, è in macchina” gli rispondiamo. “E io come faccio a saperlo? ” replica lui. “Guardi, se vuole andiamo a prenderlo, ma questo ci costringerebbe a ritornare in auto per esporlo e poi di nuovo qua”. In pratica, se l’avessimo fatto, avremmo percorso 200 metri per andare al parchimetro e altrettanti per esporlo, altri 200 per arrivare al bus. Ancora 200 per andare a prendere il biglietto da mostrare all’autista e altrettanti per esporlo nuovamente. Poi i 200 metri finali per tornare al bus. Totale 1 chilometro 400 metri. Saremmo potuti arrivare a piedi al porto, altro che movida. Ma, si capisce, il problema non sono i metri percorsi, quanto la carenza di un servizio che è ancora in fase sperimentale. Prima di andare a prendere il biglietto, chiediamo ai due autisti (nel frattempo è arrivata infatti al capolinea anche la seconda navetta che effettua il giro) quante persone possono salire sul bus col biglietto Sostare di 2 euro. Uno risponde “credo al massimo 5, tanti quanti ne entrano in un’auto”, l’altro allarga le braccia. Nessuno li ha avvisati. Le uniche informazioni, messe nere su bianco, sono relative al percorso da effettuare (piazza Carlo Alberto, corso Sicilia, via Etnea, via Sangiuliano, via Ventimiglia, via Vittorio Emanuele, piazza Duomo, via Etnea e rientro al capolinea) e agli orari di partenza (a partire dalle 21 e fino alle 2 con una frequenza di circa 7 minuti). Per il resto si brancola nel buio. E non è certo colpa degli autisti, ai quali nessuno ha spiegato niente, se è vero che la stessa sera abbiamo chiesto informazioni ad altri 6 in servizio su diverse linee e nessuno ha saputo dare risposte precise. E in piazza non c’è l’ombra di un addetto Sostare. Dopo aver convinto l’autista a non farci tornare in auto per prendere il biglietto, partiamo alle 21,49, come da tabella di marcia. A bordo solo cronista e fotografo. Nessun altro. Durante il percorso non sale nessuno. Completiamo il giro in 12 minuti senza mai fermarci. La piazza Carlo Alberto è deserta. Le uniche auto parcheggiate non occupano le strisce blu. E non ci sono addetti Sostare. E pensare che quasi tutti i locali del centro storico sono pieni di giovani. Perché, dunque, nessuno ha avvertito l’esigenza di lasciare la macchina e usufruire della navetta? «A parte il fatto che di questo servizio non sapevamo niente – dicono alcuni ragazzi – ma poi perché parcheggiare lì se possiamo avvicinarci ancora di più in auto? E che senso ha una navetta così a ridosso dei locali? Se fossimo stati costretti, in assenza di parcheggi più vicini, a parcheggiare in piazza Carlo Alberto, saremmo andati a piedi. Sono solo due passi». «Se avessero chiuso al traffico il centro storico e attivato lo stesso servizio in qualche parcheggio scambiatore, allora avremmo potuto prendere in considerazione l’iniziativa» dicono due giovani all’esterno di un pub in via Vasta. Per la cronaca, nelle zone in cui la sosta sulle strisce blu si paga 2 euro dalle 20 alle 3 di notte, il Neospark, che abbiamo provato ad azionare, non funziona. «E a me – dice un signore – non sta funzionando nemmeno l’applicazione EasyPark». Non c’è, sarà la nostra serata sfortunata, nessun addetto Sostare al quale poter chiedere informazioni. In compenso un posteggiatore abusivo “regna” incostratato in piazza Santo Spirito e un altro in piazza Manganelli.