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Le auto siciliane più vecchie e inquinanti Catania la provincia messa peggio

Il 43,1% delle vetture circolanti nell’Isola è stato immatricolato prima del 2001

Di Danilo De Luca |

Il caro-auto continua a vessare i guidatori italiani, alle prese con assicurazioni salatissime (le più care d’Europa) e carburante che solo ultimamente ha iniziato a scendere di prezzo dopo una crescita inarrestabile. Per risparmiare, c’è chi si rivolge al web, dove è possibile mettere le assicurazioni auto migliori a confronto e selezionare le tariffe più convenienti; e c’è chi ha scelto di acquistare un’auto a trazione ibrida, a metano o a GPL, per abbattere i costi del carburante e guidare con meno ansia. Peccato che questo non sembra essere il caso della Sicilia. Le automobili siciliane sono vecchie e inquinanti.  

A rivelarlo è una rielaborazione dati di Aci compiuta dall’Osservatorio Autopromotec, secondo cui la Sicilia sarebbe quartultima nella classifica delle auto più moderne del Paese. In particolare, il 43,1% dei vicoli circolanti sulle strade della regione sarebbe stato immatricolato prima del 2001. I siciliani utilizzano mezzi vecchi ma, soprattutto, inquinanti. In gran parte, infatti, le automobilisiciliane sono catalogabili come euro 0, ovvero quelle a maggior impatto ambientale, euro 1 e euro 2, per un totale di 1.352.626 veicoli.  

Tra le province, Catania è quella mesa peggio, con il 47,2% di automobili immatricolate prima del 2001; seguono Enna (46,9%), Agrigento (46,3%), Caltanissetta (53,5%), Ragusa (43,4%), Trapani (42,9%), Messina (42,3%) e Siracusa (40,1%); Palermo è invece la città più virtuosa con “solo2 il 38,6% di veicoli registrati prima del 2001 e dati comunque più alti rispetto alla media italiana, pari al 31,4%.  

In generale, la questione riguarda l’intero Mezzogiorno, con Campania, Calabria e Basilicata a conquitare il ben poco ambito podio di regioni con il parco auto più inquinante d’Italia. Dall’altra parte della graduatoria troviamo il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta, rispettivamente con il 16,8 e il 17,9% di veicoli immatricolati prima del 2001. Ancora una volta, viene fornita prova di come il divario tra nord e Sud sia profondo e coinvolga ogni aspetto sociale ed economico. Maggior numero di veicoli logori significa un impatto maggiore sulla salubrità dell’aria e, conseguentemente, sulla qualità della vita. Il consiglio di Autopromotec è di eseguire spesso opere di manutenzione e di non trascurare mai il proprio veicolo. Francamente, è difficile pensare che ciò possa bastare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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